Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quel muro non si tocca

Fonte: L'Unione Sarda
26 ottobre 2015


Chiesa, bocciata in Aula la proposta di modifica - Pezzi di maggioranza hanno votato con l'opposizione

 

Il muro della discordia s'ha da fare. Mercoledì sera, il Consiglio comunale ha bocciato l'ordine del giorno presentato da buona parte dei consiglieri di minoranza (primo firmatario Gianni Chessa, Psd'Az) ma anche da uno di maggioranza (Giorgio Cugusi, gruppo Sel, lo stesso partito del sindaco) che proponeva non tanto di abbattere il muro di cemento armato in costruzione davanti alla chiesa della Medaglia miracolosa, in piazza San Michele, quanto di ridimensionarlo. La via suggerita era quella di «una variante in corso d'opera che rimoduli la sagoma dell'opera ammortizzando “l'effetto muraglia” attraverso una linea architettonica graduale». Documento bocciato, sì, ma a favore hanno votato quattro consiglieri di maggioranza: oltre Cugusi, Marisa Depau (Sel), Enrico Lobina (ex Rifondazione, gruppo misto) e Giovanni Dore (Sardegna pulita). «Se non fosse stato per alcune assenze giustificate tra i consiglieri di minoranza, la maggioranza sarebbe andata sotto», sostiene Chessa.
DIBATTITO L'ordine del giorno arrivava dopo settimane di dibattito. A metà settembre, gli abitanti del quartiere si sono ritrovati a sorpresa il muro di cemento armato nel bel mezzo della piazza sottoposta a lavori di riqualificazione. Commenti negativi, sit-in, richieste di buttare giù «l'obbrobrio», raccolta di firme (quota mille raggiunta in pochi i giorni) e aria di burrasca. Contrari residenti, ambulanti e il viceparroco. “Tutti i muri sono fatti per essere abbattuti”, dice lo striscione appeso alla recinzione del cantiere.
«BRUTTO» Il voto contrario di Lobina era atteso: «Il muro che stanno costruendo in piazza San Michele è brutto. Lo è oggettivamente», scriveva tre settimane fa in una lettera aperta. «Agli abitanti di San Michele è stato chiesto cosa ne pensassero?» Poi la critica si allargava, con l'accusa alla Giunta di dialogare poco con la città. L'assessore ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras ha risposto a muso duro: primo, il muro non è un muro ma «un setto»; secondo, prima di avviare il progetto l'amministrazione ne ha più volte discusso col quartiere ; terzo, alla fine ai cagliaritani piacerà.
PROGETTO Gianni Chessa alza le spalle: «A dire il vero nemmeno in Commissione ci sono state mostrate immagini dettagliate, da tutte le angolazioni. Il muro è stato una sorpresa anche per noi». Racconta, Chessa, che il progetto iniziale da 500 mila euro («soldi peraltro recuperati, a suo tempo, da Piergiorgio Massidda ed Edoardo Tocco») non prevedeva «setti»: questi sono saltati fuori in una seconda fase, quando il progetto (affidato agli architetti Giuseppe Vallifuoco, Marco Eugenio Pani e Ilene Steingut) è stato ampliato e i finanziamenti aumentati a 800 mila euro. «L'opera è un errore. La maggioranza - conclude il consigliere sardista - avrebbe fatto bene ad ammetterlo e a tornare sui suoi passi».
Marco Noce