Arrivano anche in città le prime richieste di giardini verticali
Entrano mani in tasca, giusto per curiosare, assicurano. Escono dopo un'ora, barcollanti dietro una pianta più grande di loro, braccia cariche di sacchetti, bulbi e consigli per farli germogliare. Eccola, la metamorfosi dei tantissimi cagliaritani, che ieri si sono riscoperti pollici verdi a Orti, arti e giardini, la rassegna firmata Slow Food che per due giorni ha fatto esplodere di verde il già fiorente Parco della Musica.
Una scommessa vinta, non solo sul fronte dell'afflusso (superate le 15mila presenze), degli acquisti e della promozione per i settanta vivaisti, produttori alimentari e artigiani. È la cultura del green ad attecchire e conquistare.
«Il pubblico», ha dichiarato la fiduciaria Slow Food Anna Cossu al termine della maratona domenicale di laboratori, convegni, incontri che hanno arricchito la sezione espositiva, «ha condiviso e fatto propri i valori di sostenibilità ambientale e alimentare, di rispetto della biodiversità, filo conduttore di questa edizione». Una cultura nuova: nei viali ricchi di proposte si annusa, si scatta una foto, ma si ritrova anche quella voglia di mettere le mani nella terra, pazientare e gioire per il primo bocciolo. Sempre che si trovi il compromesso tra velocità, praticità e bellezza. Che, in tema di fiori, significa hibiscus.
«È la specie più richiesta», confermano sotto il gazebo di Sgaravatti Land, «i cagliaritani hanno riscoperto il piacere di occuparsi del giardino o trasformare un piccolo balcone in un'area verde, purché sia di facile gestione». Le piante fiorite vanno per la maggiore. Fanno capolino le prime richieste di giardini verticali, prati su tetti e terrazze. E resistono le piante aromatiche.
«Allestirò un angolo tutto per i peperoncini, ne ho scoperto tantissimi», annuncia Anna Loi, «sto pensando anche di creare un orto in balcone». È proprio l'orto, quello urbano, l'eredità della kermesse, conclusa con la promessa da parte del Comune dell'assegnazione di spazi pubblici da destinare alle colture mediterranee.
Clara Mulas