Le pareti a specchio, la cupola colorata, non li avranno forse mai. Ma le torri incompiute del complesso di Monreale, edificato a partire dagli anni Ottanta, hanno comunque saputo ritagliarsi, loro malgrado, un ruolo nel quartiere. Quello di pattumiera. Che va a integrare la definizione di ecomostri. Inevitabile anche questa, appena si giunge in prossimità degli edifici, sorti all'angolo tra le vie Socrate e Su Planu. Lo sguardo corre lungo i sette piani di ferro e cemento, scheletri pericolanti e non in sicurezza, come hanno più volte segnalato i residenti della zona. L'inferriata che divide l'area edificata dalla strada, non rappresenta un margine di tranquillità sufficiente per chiudere gli occhi e tirare dritto. Anzi. «La stessa recinzione è tanto malandata da permettere l'accesso dall'esterno», ha denunciato il consigliere comunale di Forza Italia, Maurizio Porcelli, nell'interrogazione presentata al sindaco e all'assessore all'Urbanistica, che ha raccolto le lamentele del quartiere. Non sarebbe la prima volta, che le torri diventano rifugio notturno per sbandati e senzatetto. Una maggiore vigilanza, non è che un palliativo. L'intera area è disseminata di rifiuti di ogni genere, lasciati dagli abitanti provvisori o da gente di passaggio. A costituire il vero pericolo, è invece la presenza di ratti e soprattutto di carcasse di animali. «Ormai non si tratta più di un mero e cronico problema di sicurezza», ha aggiunto Porcelli, «le precarie condizioni igienico sanitarie della zona rappresentano un vero e proprio allarme, per chi risiede ma anche solo transita nelle vie circostanti». (cl. m.)