Anacronistico, ottocentesco. Il sistema di alienazione degli immobili è da svecchiare. Lo dice il presidente della commissione Bilancio e patrimonio, Francesco Ballero. «L'asta è superata, esistono strumenti giuridici più moderni». Di stretta attualità il caso di Palazzo Accardo, prima alienabile poi stralciato dopo l'insurrezione di alcuni consiglieri. Antonello Floris (primo firmatario) e Pierluigi Mannino, del gruppo consiliare Centro giovani - Patto per Cagliari, avevano presentato un'interrogazione urgente. Stefano Schirru, di Forza Italia: «Il palazzo tra il Largo e via Crispi rischiava di essere venduto, siamo riusciti a farlo stralciare, non poteva essere venduto, fa parte del patrimonio storico-artistico del Comune». Proprio su palazzo Accardo, ma il discorso è generale, si sarebbe potuto fare «un progetto di vendita», riprende Ballero. «Si possono studiare strumenti di valorizzazione con permute, ad esempio. Il servizio della valorizzazione va esternalizzato per permettere a un privato di utilizzare tutti gli strumenti del mercato». Il momento è delicato, però: «Mesi fa si è dimesso il dirigente del Patrimonio, per contrasti all'intero del servizio, la dirigente ora è la dottoressa Francesca Brundu che segue anche il servizio Tributi».
Schirru affronta anche la questione dell'appartamento romano: «Il prezzo è irrisorio, è opportuno metterlo sul mercato ma non svenderlo. Anche perché il ricavato è da utilizzare per il recupero degli stabili comunali, dall'edilizia popolare ai palazzi di valore storico». (m. lam.)