Rassegna Stampa

web Castedduonline.it

Sant'Elia, lo stadio-relitto: è il più giovane e il più disastrato

Fonte: web Castedduonline.it
12 ottobre 2015

 


La vera storia dei mali dello stadio cagliaritano raccontata tappa per tappa da Sergio Atzeni. Non è soltanto incuria, di chi sono le colpe?

Autore: Sergio Atzeni il 11/10/2015 15:59

 


Sant’Elia: perché uno stadio, tra i più recenti in Italia, è in quelle condizioni.

Non è normale che uno stadio inaugurato nel 1970 sia in quelle condizioni di consunzione. Non basta certo l’incuria ad aver causato lo sgretolamento, il cedimento e la pericolosità delle gradinate ma solo dei difetti di costruzione che certo potevano essere corretti nel tempo e non lo sono stati.

All’inizio lo stadio progettato nel 1964 dall’architetto Antonio Sulprizio, prevedeva un solo anello per una capienza di 35 mila spettatori, per con la fresca vittoria dello scudetto, l'impianto fu completato nell'estate del1970[, arrivando al progetto definitivo con l'aggiunta del secondo anello con la costruzione di 64 telai (cosciali) in cemento armato che portava gli spettatori a 59.972 posti a sedere (che potevano diventare circa 70 000 con quelli in piedi).

Costò al Comune di Cagliari circa 1,9 miliardi di lire. Lo stadio venne inaugurato il 12 settembre del 1970 nel primo turno della Coppa Italia, quando il Cagliari sconfisse la Massese per 4-1 di fronte a poco più di 30.000 spettatori.

Fu anche commesso l’errore di costruirlo sopra un oleodotto che arrivava al deposito carburanti dell’Aeronautica il quale perse carburante che arrivò in superficie prendendo fuoco per un mozzicone acceso buttato inconsapevolmente da un operaio:

fu un primo segnale preoccupante.

A partire dal 1987 , lo stadio fu ristrutturato a cura dell'Ingegner Rossi in occasione del Campionato mondiale di calcio 1990  i lavori durarono circa due anni, costarono in totale 24 miliardi di lire con adeguamento alle normative di sicurezza e diminuzione dei posti a sedere. Fu realizzata la copertura in legno sopra la tribuna centrale e la tensostruttura adibita a centro stampa, fu migliorata la sistemazione dei parcheggi, oltre alla ritinteggiatura di tutto l'impianto Insomma da quel punto doveva essere scontata una lunga vita per lo stadio che ospitò alcune partite di quei mondiali: invece incominciò la sua disintegrazione.

Da notare che in quella occasione un progetto di copertura totale avanzata da Luca di Montezemolo fu bocciata. Risultato: che mentre molti stadi in Italia riuscirono a essere praticamente rifatti lo stadio Sant’Elia rimase vecchio e in fase di deperimento nonostante i suoi soli 20 anni di vita. Poi La Lega calcio decise nel 2002 di non dare l'agibilità (campionato di serie B) allo stadio, per i pericoli di crollo riguardanti i settori delle curve e dei distinti. Erano passati solo 30 anni dalla sua inaugurazione che sono pochi per uno stadio.

Iniziarono i rattoppi con la costruzione delle gradinate e curve in tubolari che portò gli spettatori a 23.486. Insomma lo stadio era tristemente avviato verso l’incuria e ci si domanda: se questa non ci fosse stata ora sarebbe in quelle condizioni.

Nel2012, la Commissione Provinciale di Vigilanza dichiarò ancora una volta inagibile lo stadio, perché pericoloso per la pubblica incolumità. Il Cagliari è stato così costretto a finire la stagione in uno stadio a capienza ridotta: sono stati chiusi infatti i settori distinti e la curva sud, facendo scendere la capienza a circa 14.000 posti e non 20 mila come richiedeva la Lega per partite ufficiali in seria A.

Il 7 aprile 2012, nella 12ª giornata di ritorno, ilCagliari ha giocato la partita contro l'Inter allo stadio Nereo Rocco di Trieste e così anche le restanti partite casalinghe del Cagliari, nonostante la Commissione di Vigilanza avesse concesso l'agibilità (seppur temporanea e con capienza limitata). Il 16 maggio 2012 lo stadio viene ufficialmente abbandonato dalla società cagliaritana. Così il degrado di quell’impianto assunse una progressione geometrica. Poi il rimbalzo con Is Arenas e il ritorno con la sequenza di omologazione sì e omologazione no che ci ha portato a questi giorni. Il Sant’Elia praticamente era lo stadio più giovane tra i 10 delle maggiori città italiane. il Bentegodi di Verona, quello che più o meno è coetaneo (1963), ristrutturato nel 1984 ma non è certo nelle condizioni del nostro. Lo stesso dicasi per il San Paolo che è del 1959. Altro esempio lo stadio di Genova il Ferraris, costruito nel 1911, è stato ristrutturato nel 1932 e 1988 e praticamente rifatto mente per il Sant’Elia si è persa l’occasione dei mondiali per ristrutturarlo radicalmente. Scorrendo gli Stadi veniamo l’Olimpico che è del 1953. Quello di Bologna del 1925, Firenze 1932, Palermo 1948 etc. Insomma lo stadio di Cagliari è il più recente ma è quello in condizioni più precarie e qualcuno avrà la colpa di ciò perché non sono solo le mancate manutenzioni che lo hanno portato allo stato attuale di relitto.