Babbo Parking

V ictor ha preso forma un pezzetto alla volta, in oltre un decennio di lavoro, tra un fumetto e l'altro, svariati libri per bambini, alcuni premi prestigiosi. Non esiste in carne ossa, nel senso che non è l'alter ego di chi gli ha dato voce, Davide Calì, -e neppure di chi lo ha disegnato, Squaz, al secolo Pasquale Todisco- nelle 143 pagine di “Tutte le ossessioni di Victor”, edito per Diabolo Edizioni. Piuttosto, è un condensato delle fobie e delle nevrosi di una generazione che patisce l'incertezza dei sentimenti e la precarietà economica e lavorativa.
Come racconterà stasera, durante l'incontro per lo spazio “Babbo Parking” del Festival Tuttestorie, intervistato da Bepi Vigna (Exmà, ore 19), lo scrittore e illustratore Calì ha immaginato un personaggio ironico e ossessivo, irrisolto e adolescenziale, in cui moltissimi si sono riconosciuti. Squaz gli ha dato forma, spessore e una faccia sgomenta, completando con il suo segno grafico pop, una biografia irriverente e malinconica. Per Calì, che è nato in Svizzera 43 anni fa, autore di numerosi libri per bambini, tradotti in oltre 30 paesi, “Tutte le ossessioni di Victor” è la prima grafic novel per adulti, anche se in realtà si tratta di un ritorno a un genere, il fumetto, che lo scrittore ha frequentato a lungo agli esordi della sua carriera. «È da un po' ormai», dice lo scrittore «che i romanzi disegnati si sono imposti come un genere che ha un seguito molto vasto presso il grande pubblico». E che se all'autore dà una grande libertà nella costruzione della storia, al lettore offre la possibilità di più livelli di lettura, dove l'immagine non semplifica la trama, ma l'arricchisce di contenuti, citazioni e stimoli. «Son tempi questi», sostiene ancora l'artista, che da molti anni lavora in Francia, «in cui l'illustrazione ha acquistato una dignità e un valore che prima non aveva». Sempre più spazio e seguaci, per esempio, conquistano gli albi illustrati per gli adulti, che propongono storie trasversali, per piccoli e grandi.
«I libri sono contagiosi», conclude lo scrittore, «magnifici untori di intelligenza e vivacità culturale».
Franca Rita Porcu