Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Parte dal centro storico la sfida urbanistica Frau: «Ecco il piano»

Fonte: L'Unione Sarda
9 ottobre 2015

 

La parte antica della città si riprende la scena, aprendo le porte all'innovazione ma senza gettar via il passato. È questa, in sintesi, la filosofia del Piano particolareggiato del centro storico, su cui il Consiglio comunale ha dato l'altro ieri il primo via libera. Che il futuro di Cagliari si giochi sui vecchi quartieri l'amministrazione l'ha intuito anche scorrendo i dati che vedono crescere il centro storico (con punte del 5 per cento alla Marina) di fronte a un calo di popolazione in città pari al 7 per cento negli ultimi 12 anni. «È così in tutta Italia - spiega l'assessore all'Urbanistica Paolo Frau - al contrario di quel che si pensa il centro storico tiene e nei quartieri nei quali è più avanzato il processo di riqualificazione, con i nuovi modelli di vita e la pedonalizzazione, la popolazione cresce di più: così alla Marina, ma anche a Villanova, sopra il 2 per cento, e Stampace, seppure solo di mezzo punto. L'eccezione è Castello, in perdita del 13 per cento, anche a causa della più difficile accessibilità».
LE NOVITÀ Nella convinzione che il centro storico, «con la sua bellezza e ricchezza culturale e paesaggistica», rappresenti, dunque, uno dei principali motori di sviluppo della città, il Comune vuole favorire il suo ripopolamento, confortato dal trend registrato dalle agenzie immobiliari che, proprio in queste zone della città, vedono il mercato riprendere fiato. «C'è molta gente - ricorda Frau - che desidera trasferirsi nel centro storico e noi abbiamo il compito di rafforzare questa tendenza perseguendo un modello fondato sulla cultura, sulla conoscenza e sull'innovazione». Da qui le nuove norme appena approvate: con l'obiettivo di rimettere in gioco il patrimonio edilizio del centro storico, sono consentiti ai privati margini d'azione più ampi sulle abitazioni, «con interventi di manutenzione ma anche con il restauro, il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia ed urbanistica. Fino anche alla nuova costruzione». Così i grandi appartamenti di Castello potranno essere più facilmente frazionati, rendendo più facile e abbordabile la vendita o la loro abitabilità da parte dei vecchi proprietari. «Sarà possibile realizzare soppalchi - fa sapere Frau - convertire i sottani per attività commerciali e rendere abitabili e più salubri i sottotetti realizzando i lucernari».
PROGETTI A differenza delle precedenti elaborazioni che si fermavano a un'analisi dell'isolato, il nuovo piano contiene lo studio e la scheda di ogni singolo edificio, a cui viene assegnata una specifica “classe di valore”, in base alla quale vengono identificati gli interventi possibili da realizzare. Un lavoro intenso utile a ricostruire la storia del patrimonio dei quartieri storici cagliaritani e di Pirri. Quattro i progetti strategici indicati. «Uno è quello del grande parco storico urbano - spiega l'assessore - partirà da Buoncammino e comprenderà anfiteatro, orto botanico, monumento del Cima dell'ospedale civile, fino a piazza Yenne. Il secondo progetto è su Castello luogo della cultura, il terzo è su Pirri: ripenseremo piazza Italia, mettendo l'accendo sulle zone verdi già esistenti come la vetreria. Infine il progetto Grandi fabbriche (Buoncammino, Manifattura, San Giovanni): ci confronteremo sul futuro impiego dei circa 10 ettari di superficie occupati da questi edifici».
VUOTI URBANI Ruderi, vuoti urbani («triste lascito dei bombardamenti del '43», si legge nell'ordine del giorno presentato dal consigliere Claudio Cugusi) ed edifici incongrui sono individuati nel piano. Alcuni (vedi Palazzo Aymerich) diventeranno luoghi-simbolo della memoria, altri chissà: una proposta è quella di creare postazioni di sosta e ricarica di mezzi elettrici, o spazi verdi e aree fitness. Ben vengano i suggerimenti: ci sono 60 giorni per farsi sentire. Un team di professionisti sarà a disposizione dei cittadini nel laboratorio che sarà aperto nel collegio San Giuseppe, cuore di Castello.
Carla Raggio