Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Province, ora si faccia chiarezza»

Fonte: L'Unione Sarda
29 settembre 2015

ANCI. Scano a Ghilarza: la Regione deve dare una risposta sul destino degli enti locali

 

Riforma degli enti locali e fondo unico nell'agenda dell'assemblea Anci riunitasi ieri a Ghilarza. Un'assemblea aperta dal presidente Pier Sandro Scano, con il riferimento all'allerta emanata dalla Protezione civile. Tanti gli interventi e la richiesta di un tavolo tecnico. Scano ha quindi riferito dell'incontro di giovedì col direttivo nazionale, assise in cui «Fassino ha impresso una correzione di rotta e la necessità di dichiarare chiusa la fase della riduzione di risorse e dei poteri per i Comuni». Quindi l'analisi sulla riforma degli enti locali. «Mi sento di porre una domanda forte al Governo regionale: chiariscano cosa pensano delle Province. Vogliamo una risposta politica chiara e netta. Siamo perché venga rispettato il pronunciamento del popolo», ha detto Scano.
Sulle Unioni dei Comuni, Scano ha sollecitato il richiamo alla normativa nazionale per cui le funzioni da associare devono essere ridotte da dieci a tre. Per Anci Sardegna - è stata la linea del presidente - Regione e Unioni dei Comuni devono essere il pilastro della riforma. Scano ha sottolineato la «necessità di dare un segnale forte verso le aree svantaggiate e le entità intermedie». Dunque il richiamo al fondo unico e «all'impegno preso nell'ultima conferenza permanente a portarlo al 100%, a pagare i residui del 2014 e ad aumentare il budget dell'assessorato agli enti locali. Sulla perenzione e le opere delegate - ha ricordato - invece la partita è ancora aperta». Diversi gli interventi con sindaci sul piede di guerra per la situazione in cui versano i Comuni e diverse le contestazioni al disegno di legge sulla riforma degli enti locali. Altre due le questioni affrontata da Scano: la necessità di rivedere gli organismi Anci e la responsabilità dei sindaci. L'idea è quella di mettere in moto le procedure per un'ordinanza che faccia capire che «se scuole, ospedali, uffici rimangono aperti è perché c'è un sindaco che ne assume la responsabilità».
Alessia Orbana