Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Gli ambulanti: «Vogliamo un'area per il mercatino»

Fonte: L'Unione Sarda
28 settembre 2015

Il rappresentante dei senegalesi si rivolge al sindaco Massimo Zedda 

«Non si possono avere mille partite Iva e pochissime concessioni per l'utilizzo del suolo pubblico. Così si uccide il commercio ambulante e si regala all'abusivismo e alla contraffazione tanti migranti». Il grido di dolore di Abdou Ndiaye, rappresentante della comunità senegalese nella Provincia, è arrivato durante il recente consiglio territoriale per l'immigrazione. «Abbiamo chiesto più volte al sindaco Massimo Zedda di creare un'area per un mercatino etnico. Stiamo ancora aspettando una risposta».
LA POLEMICA Ndiaye ha parlato dei tanti problemi che affrontano quotidianamente i cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno. Lo ha fatto denunciando pubblicamente le difficoltà al prefetto Giuliana Perrotta. «Cercheremo di trovare una soluzione aprendo un dialogo con l'amministrazione comunale», ha detto il prefetto. Un dialogo rinviato vista l'assenza del Comune durante il consiglio territoriale per l'immigrazione. Non c'era nessun rappresentante dell'amministrazione e la poltrona vuota nel tavolo della prefettura, in viale Buoncammino, è stata notata da molti.
CONDANNA DELL'ABUSIVISMO Il rappresentante della comunità senegalese ha ricordato che il commercio, soprattutto quello ambulante, è una delle poche opportunità di lavoro a disposizione dei suoi connazionali: «Prima», ha ricordato Ndiaye, «la Sardegna era un punto d'appoggio per poi raggiungere il nord dell'Italia e lì trovare lavoro, un'occupazione in una industria e come agricoltore o artigiano. Ora la situazione di crisi ha costretto molti senegalesi, ma anche pakistani e marocchini, a fare i bagagli e rientrare nell'Isola». Così in tanti aprono una partita Iva, ottengono una licenza come ambulante ma non trovano aree e zone per vendere la merce. «Il Comune non concede autorizzazioni per l'uso del suolo pubblico. E anche la nostra proposta per mettere in piedi un mercato etnico è sempre caduta nel vuoto».
Matteo Vercelli