Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ecco l'ospedale Antonio Cao

Fonte: L'Unione Sarda
28 settembre 2015


LA CERIMONIA. Importante riconoscimento per il pediatra che lottò contro la talassemia

Il microcitemico ieri è stato intitolato al grande scienziato


Molti dei suoi bambini sono ormai grandi. Adulti, magari anche quarantenni, ormai padri. Il professor Cao - così lo chiamavano, così lo conosceva l'intera Cagliari, scordando a volte il suo nome, Antonio - quei ragazzini non l'hanno mai dimenticato. E non uno ma tanti di loro hanno spesso affermato che «se siamo qui, vivi», in grado di tracciare un ricordo delle loro singole storie che sono poi storie comuni di persone affette da talassemia, «lo dobbiamo a lui», al professore, a quell'uomo, allo scienziato, al pediatra ricercatore che all'anemia mediterranea aveva dedicato una vita intera.
IL SOGNO Non l'hanno mai scordato, il loro medico. Annunciando il desiderio che il Microcitemico diventasse l'ospedale del professor Cao. Come lo era stato quand'era in vita.
Adesso quel sogno si è avverato. Da ieri, ufficialmente, il Microcitemico porta il nome di Antonio Cao. Durante una commovente, partecipata manifestazione che ha interrotto, facendolo ancora più grande e importante, il congresso dell'United (federazione associazioni talassemiche) promosso in Sardegna per volere del presidente di Thalassa Azione, Ivano Argiolas, uno dei “figli” del professor Cao, il primo sardo sottoposto al trapianto genico.
LA SCELTA Un obiettivo, questo dei mille talassemici e di quel tredici per cento della popolazione sarda portatore di microcitemia, raccolto da subito dall'assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, che arrivò al punto di minacciare le sue dimissioni se l'idea non fosse andata in porto. Bruciate le tappe imposte dalla burocrazia sulle titolazioni, da Roma è arrivato il via libera. «Il professor Cao era un sardo che ha lavorato per i sardi con un rigore che l'hanno reso grande e che non va mai dimenticato».
IL RICORDO Un rigore ricordato ricordato dal commissario del Brotzu, Graziella Pintus, dal rettore Maria Del Zompo e dalla sua allieva, oggi direttore del Microcitemico, Lella Nardi. Ma anche da chi, come il sindaco Massimo Zedda, aveva conosciuto Antonio Cao quando gli venne proposto di candidarsi al Senato. Fu Zedda, insieme a tanti altri giovani di sinistra, a fare campagna elettorale per il professore.
IL DRAPPO Sono stati Ivano Argiolas e Benedetta Era a liberare dal drappo porpora il grande dipinto col volto del professor Cao, sistemato nell'aula Thun, davanti alla moglie, alle figlie e al giovane nipote legato ad Antonio Cao da un'impressionante somiglianza ma anche dalla passione per la medicina e la ricerca.
Andrea Piras