Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Luis Bacalov La bellezza e l'equilibrio

Fonte: L'Unione Sarda
22 settembre 2015

Personaggi Il premio Oscar a Cagliari

 

 

C ' è un tipo di regista che proprio non riesce a sopportare: quello alle prime armi che si mette a spiegargli come si costruisce una colonna sonora. «Io gli rispondo subito, con un sorriso un po' sarcastico: si cerchi un compositore giovane al quale può dire tutto ciò che le passa per la mente. Il modo in cui lei prospetta il mio lavoro è fuori dalle mie capacità e dalle mie voglie». C'è poi un altro tipo, all'apparenza opposto al precedente, ed è il peggiore: «Ti dice: io sono sordo, faccia quello che vuole. Poi però non gli va bene niente. Ecco, a questi registi sordi (e insicuri) io rispondo: vada dall'otorino».
Luis Bacalov parla col suo solito tono pacato, ma non lascia spazio a dubbi: «Quando mi capita di incontrare persone simili sbatto la porta e me ne vado».
Per nostra fortuna, nella sua lunga, prestigiosa carriera di compositore di musiche per film non lo ha dovuto fare spesso. «Si dice che una bella colonna sonora può salvare un film mediocre. Non è così. La bellezza nasce soltanto dall'equilibrio».
Ottantadue anni compiuti lo scorso 30 agosto, da oltre mezzo secolo in Italia, il compositore argentino di origini bulgare torna in Sardegna quattro anni dopo la sua partecipazione al Culturefestival di Simone Pittau. Stasera alle 21 sarà a Cagliari, ai Giardini Pubblici, per un recital dedicato alla poesia del cinema. «Sarà un reading di Cosimo Damiano Damato inframmezzato dalle mie musiche», minimizza. Il quarantaduenne regista-sceneggiatore pugliese tratteggerà la personalità dei registi scelti, raccontando il loro rapporto con la musica. Il musicista proporrà al pianoforte i pezzi che ha scritto per i loro film. Fellini con “La città delle donne”, Pasolini con “Il Vangelo secondo Matteo”, Radford con “Il postino” (che nel 1996 valse a Bacalov l'Oscar per la migliore colonna sonora), Tarantino con “Django”, e Fernando di Leo con “Milano Calibro 9”.
“Poetry Soundtrack”, questo il titolo del viaggio tra straordinarie colonne sonore, chiuderà in bellezza la cinque giorni di grande cinema promossa all'interno delle tante interessanti iniziative di Cagliari Capitale della cultura italiana 2015.
Nel pomeriggio Luis Bacalov, che è titolare del corso di Composizione di musica per film all'Accademia Chigiana di Siena e docente all'Accademia di cinema di Cinecittà, incontrerà gli allievi del Conservatorio. «Me lo hanno chiesto, ma davvero non so che cosa possa dare a questi giovani in un discorso di trenta-quaranta minuti. Certo, la nostra chiacchierata può essere una buona occasione per aprire una finestra sulla musica applicata al cinema, o al teatro. E sapere che il Conservatorio di Cagliari è aperto al nuovo non può che farmi piacere».
Meticcio per natura e scelta, un glorioso passato di arrangiatore e compositore (si firmava Luis Enriquez) per Milva e Baglioni, Endrigo, Mia Martini, Fidenco, Bindi, Luis Bacalov non ha mai amato gli steccati. "Sono sempre più convinto che tutte le parole che riguardano la classificazione della musica sono parole parziali: di supponenza, di accademia, di classe d'appartenenza. In questo mondo che non mi piace inserisco anche i critici musicali, quelli che decidono che cosa è buono e che cosa cattivo. Ma la musica è una sola». Ed è sempre leggera.
Maria Paola Masala