Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Enti locali, le zone interne si ribellano a Cagliari e Sassari

Fonte: L'Unione Sarda
21 settembre 2015

Dal Sulcis all'Ogliastra è guerra al dominio delle aree metropolitane

 

 

Non ci sono solo Cagliari e Sassari: nel dibattito sugli enti locali, finora dominato dal dualismo tra i due centri maggiori, irrompono i dubbi di quei territori che temono di rimanere schiacciati dall'eterno derby tra capo di sopra e capo di sotto. Per esempio il sud dell'Isola, che rientra nei confini della Città metropolitana di Cagliari, teme di essere fagocitato dal sistema di area vasta. E così Sulcis e Medio Campidano, che non vogliono diventare le cenerentole della Città metropolitana.
Stesso problema nel centro della Sardegna: Oristano e Nuoro, dopo la cancellazione delle Province, potranno contare solo sulle unioni dei Comuni. Infine, l'Ogliastra mal digerisce il ritorno sotto il controllo di Nuoro e potrebbe addirittura pensare di aderire alla Città metropolitana di Cagliari. Ostacoli che la riforma dovrà superare con delicate mediazioni politiche. I partiti convocano i sindaci e l'assessore regionale agli Enti locali Cristiano Erriu gira la Sardegna per discutere la legge.
L'AUTOGOVERNO «L'idea della Città metropolitana che va da Villaputzu fino a Carloforte non mi piace»: Luca Pizzuto, segretario regionale di Sel, è pronto a difendere il “suo” Sulcis dall'eccessivo centralismo cagliaritano. «Nel mio territorio la gente ha lottato per avere autonomia di governo e non è possibile che i fondi rimangano alla Città metropolitana».
Molti dubbi anche sul fronte del Medio Campidano dal consigliere regionale del Pd, ed ex sindaco di Sanluri, Alessandro Collu: «Nella riforma deve essere chiaro il destino della nostra zona». Il timore è che la distanza dal centro urbano possa significare isolamento. «Adesso la legge statale ci obbliga a far coincidere la Città metropolitana con la vecchia provincia, ma quando verrà eliminata servirà un ente di secondo livello rispetto alle unioni dei Comuni».
Il capogruppo del Pd Pietro Cocco cerca di fare sintesi: davanti a una riforma di questa portata, osserva, «non possiamo rischiare che l'appartenenza ai territori blocchi il cambiamento. Dovremo comunque lavorare per garantire sistemi di governo efficaci».
«TENIAMO L'AUTONOMIA» In Ogliastra si storce il naso al pensiero di un ritorno in Provincia di Nuoro, visto come un passo indietro. «La riforma deve riorganizzare gli enti locali tenendo conto dei livelli di autonomia», sottolinea un altro Dem, Franco Sabatini. E c'è la possibilità che «l'Ogliastra decida di far parte della Città metropolitana di Cagliari, se i consigli comunali approvassero la delibera», spiega Sabatini.
In Provincia di Nuoro si pone, invece, il problema di capire in che modo intervenire per tutelare centri molto piccoli. Almeno stando al parere di Daniela Forma (Pd), che sottolinea la necessità di «collaborazione di tutti i territori», sperando che «siano colmati i ritardi del centro Sardegna e si eviti di aggravare lo spopolamento».
Matteo Sau