Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Quel muro è uno scempio»

Fonte: L'Unione Sarda
18 settembre 2015

PIAZZA SAN MICHELE. Protesta contro l'opera di cemento armato che blinda la chiesa

Residenti, politici e vice parroco: dev'essere abbattuto subito

«Il muro di Berlino l'hanno buttato giù, a Cagliari ne hanno costruito un altro». I toni sono accesi, gli occhi fissi sul gigante di cemento cresciuto in piazza San Michele. Cinque metri e mezzo di altezza, diciannove circa di lunghezza, sessanta centimetri di spessore: una cortina di cemento che di fatto blinda la Chiesa, separandola dalla piazza - interessata dalle opere di riqualificazione-, e fa discutere opinione pubblica, religiosi e pure il Consiglio comunale. La richiesta è unanime: «Il muro deve essere abbattuto».
RIVOLTA POPOLARE La protesta va in scena di prima mattina: alle 9 ci sono già una ventina di residenti della zona. Dopo mezz'ora circa raddoppiano. Insieme a loro c'è anche padre Carlo Cogoni, vice parroco della chiesa della Madonna Miracolosa: «Questo muro non ci piace, crea barriere. I muraglioni nella storia non hanno portato niente di buono», osserva alzando le mani al cielo. Il tono è pacato, non altrettanto quello degli abitanti del quartiere: «È uno scempio, se non lo butteranno giù in tempo rapidi ci incateneremo per bloccare i lavori», annuncia Marcella Deidda.
I CITTADINI Gli animi sono agitati, l'obiettivo condiviso. «Vogliamo tutti la stesa cosa: che questa oscenità venga abbattuta immediatamente», spiega Giovanni De Agostini. Antonino Campanella rincara la dose: «È una vergogna, la chiesa è una delle poche cose belle che abbiamo e la vogliono chiudere a chiave». Qualcuno lo chiama muro del pianto, ma è quello di Berlino ad andar per la maggiore. È l'argomento del giorno tra le stradine di San Michele. «Eravamo fortemente contrari alla costruzione di un muro divisorio in cemento armato di queste dimensioni», ribadisce Claudio Mudu, portavoce del comitato cittadino San Michele e dintorni . «Altezza e spessore non sono giustificabili con il suo compito strutturale. Oltretutto determina un forte impatto visivo paesaggistico, e maschera l'originario prospetto della Chiesa».
I POLITICI Il muro di San Michele spacca anche il consiglio comunale. Marisa Depau, rappresentante di Sel, non guarda in faccia la sua maggioranza. «Il risultato di questa oscenità sarà creare una chiesa blindata. È scandaloso». Il collega dell'Idv Giovanni Dore annuncia un'interrogazione in Aula: «L'impatto del muro è insostenibile visivamente e anche concettualmente. Una chiesa non può essere separata dalla piazza», commenta. «Ben venga un parapetto, ma questo muro va assolutamente eliminato». Edoardo Tocco, consigliere regionale e comunale di Forza Italia, gli fa da spalla: «Stiamo parlando di un quartiere che ha già tanti disagi, con questo muro si rischia di crearne di nuovi.». Chiude Gianni Chessa, rappresentante dell'Udc: «Il sindaco non può ignorare le proteste dei cittadini: butti giù questo orrore».
IL COMUNE «Non si tratta di un muro divisorio, semmai il contrario. Il fine dei lavori è mettere in connessione piazza e chiesa e consentire un'agibilità alla parrocchia che sino a ora non c'era», replica Luisa Anna Marras, assessore ai Lavori pubblici. «Si tratta di un lavoro in corso, condiviso col parroco, fare certe valutazioni è prematuro. E non penso che la resa definitiva sia impattante come dicono».
Sara Marci