Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il Tar boccia la lottizzazione

Fonte: L'Unione Sarda
18 settembre 2015

SU STANGIONI. L'area vicina alla 554 al centro di polemiche in Consiglio comunale

I giudici: adeguare il piano urbanistico alle norme regionali


Niente lottizzazione a Su Stangioni, almeno sino a quando non sarà adeguato il Piano urbanistico cagliaritano al Piano paesaggistico regionale e a quello sul rischio idrogeologico. Lo hanno ribadito i giudici del Tar Sardegna che hanno respinto il ricorso presentato dai lottizzanti contro il Comune e contro il Consiglio comunale che si era pronunciato in questa direzione nel dicembre scorso. Una nuova doccia fredda per il più importante intervento edilizio previsto dal piano strategico comunale in una vasta area ai margini della statale 554.
IL RICORSO A presentare il ricorso erano stati alcuni promotori dell'intervento (Angelo Cardella, Paolo Laconi, Mario Leoni, Bruno Manca, Mario Murgia, Giovanni Onano, Vittorio Pani, Giacomo Pisano, Vanda Zaccheddu, Salvatore Zicca, oltre alle cooperative Edilizia Sirio e 13 Gennaio), tutti assistiti dagli avvocati Mauro Barberio e Stefano Porcu. Il Comune, invece, era rappresentato in aula dall'avvocato Genziana Farci. Alla base del contenzioso c'era la decisione del Servizio pianificazione, poi fatta propria dal Consiglio comunale, che aveva deciso di concedere il via libera alla lottizzazione solo dopo le verifiche di conformità col Ppr e col Piano d'Assetto idrogeologico.
LA DISPUTA Tutta la vicenda giudiziaria è legata alla posizione dell'area da edificare, situata tra l'inceneritore e la motorizzazione: se dichiarata contigua alla città potrebbe essere approvata senza adeguare il Puc, altrimenti deve per forza sottostare alle norme paesaggistiche e idrogeologiche volute dalla Regione. Sulla questione si era pronunciato, con una perizia chiesta dai privati, anche il professor Francesco Annunziata (docente di Costruzioni della Facoltà di Ingegneria e Architettura) dichiarando che l'area interessata al piano particolareggiato fosse pacificamente «contigua ed intergrata in termini di infrastrutture con l'ambito urbano». Nonostante l'illustre parere, il Consiglio si era pronunciato diversamente.
LA SENTENZA A dirimere la questione sono stati chiamati i giudici della seconda sezione del Tar Sardegna. Il collegio presieduto da Francesco Scano (a latere Giorgio Manca e Antonio Plaisant, che ha materialmente scritto la sentenza depositata mercoledì) ha dichiarato corretta la decisione dell'amministrazione. «Il Consiglio comunale», si legge nella decisione, «ha evidenziato l'esistenza di profili di rischio idrogeologico connessi al proposto intervento edilizio, sui quali ha ugualmente attivato un supplemento di istruttoria», dunque la «decisione di rigettare l'istanza si configurava, nelle condizioni date, come doverosa».
I giudici non hanno poi condiviso la tesi che Su Sangioni fosse contiguo al quartiere di Mulinu Becciu, diviso solo dalla 554, e integrato col resto della città con strade, rete elettrica e telefonica. «Il comparto» prosegue la sentenza, «non dispone attualmente di un collegamento diretto con il tessuto urbano di Cagliari, dal quale è separato da un'importante via di comunicazione a quattro corsie, la statale 554, nonché da una fascia di terreno inedificata e profonda circa 120 metri quadrati». Nel progetto, tra l'altro, si prevedono strade di collegamento con la città, passaggi pedonali e un'estensione della linea della metropolitana. «Opere pubbliche», concludono i giudici, «la cui realizzazione rientra ovviamente tra le scelte politico-amministrative del Comune, come tali incerte e di cui non è possibile tenere conto ai fini dell'ipotizzata deroga al Ppr». Da qui la bocciatura. «Gli stessi ricorrenti», chiosano i magistrati, «non si sono fatti carico della realizzazione di quelle infrastrutture allo stato inesistenti, che ora invocano per giustificare l'applicabilità della deroga».
Francesco Pinna