Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex asilo, prime martellate

Fonte: L'Unione Sarda
7 settembre 2015


Don Vincenzo Fois al lavoro per abbattere il muro divisorio - La Soprintendenza ha chiesto lumi al Comune sul passaggio di proprietà

 

«Lo faccio per Cagliari - bam - per la Sardegna - bam - e, oserei dire, per la cristianità - bam ». Dalle parole ai fatti: ieri mattina, spostato un armadio e afferrato un martello, don Vincenzo Fois, 81 anni, ha aggredito il muro che separa la sagrestia della chiesa di Sant'Agostino, in via Baylle, da quello che fu il suo chiostro e che ora è un corridoio dell'ex asilo Marina e Stampace, chiuso da due anni.
I colpi, energici nonostante l'età del muratore improvvisato, hanno rimbombato sotto le alte volte dell'edificio rinascimentale e botta dopo botta l'intonaco ha cominciato a staccarsi. Al di là di quel diaframma in mattoncini, poche suore vincenziane ascoltavano col cuore in gola: per loro è sempre più vicina la prospettiva dello sfratto da quell'edificio sottoposto a pignoramento per iniziativa di otto ex dipendenti dell'asilo e destinato a essere messo in vendita. Uno sfratto che segnerebbe la fine di una storia molto cara al cuore della Cagliari vecchia: le suore, fra cui la beata Giuseppina Nicoli e Teresa Tambelli, sono state le benefattrici di generazione di bambini poveri, i cosiddetti piccioccus de crobi .
L'OBIETTIVO Don Vincenzo intende mettere alle strette le istituzioni, «Comune, Soprintendenza, Prefettura e Diocesi», affinché intervengano prima che sia troppo tardi: la vendita dell'ex asilo costruito nella seconda metà del Novecento sull'antico chiostro comporterebbe la definitiva separazione fra questo e la chiesa con cui, per secoli, è stato un tutt'uno. Ragioni culturali, spirituali ma anche pratiche: da tempo il sacerdote, che vive a Monastir ed è costretto ogni giorno ad affrontare un viaggio in auto per raggiungere la chiesa, chiede che gli vengano messi a disposizione alcuni vani dello stabile dove poter abitare.
LE CARTE Sul fronte delle istituzioni, ieri, qualcosa s'è mosso. Stefano Montinari, referente della Soprintendenza per i quartieri di Marina e Stampace, ha scritto a Comune e Fondazione per chiedere quando, in che circostanze e con che modalità la proprietà dell'edificio sia passata dal primo (cui fu venduto dal Regno d'Italia nel 1867) alla seconda. L'architetto vuole anche capire di che natura sia la Fondazione: se fosse privata, prima del trasferimento della proprietà il Comune avrebbe dovuto interpellare la Soprintendenza sul valore culturale dell'immobile. Risposte attese con interesse anche dal dirigente della Prefettura che gestisce il Fondo per gli edifici di culto, Raimondo Spano. Da due giorni gli uffici comunali stanno facendo tutte le verifiche del caso: lunedì se ne dovrebbe sapere qualcosa di più.
LA FESTA Intanto, i parrocchiani si stringono attorno al sacerdote, sposandone la battaglia. Ieri mattina un ottantenne è entrato in chiesa per stringere la mano a don Vincenzo e incoraggiarlo a non mollare. E si annuncia il pienone in chiesa per giovedì prossimo, 10 settembre, quando si festeggerà san Nicola da Tolentino: l'appuntamento è alle 10,30 per la messa e la benedizione del pane per gli infermi; un'altra messa è prevista alle 19.
Marco Noce