Un mercantile norvegese attracca stamane a Cagliari: a bordo quattro cadaveri
La nave del dolore e della disperazione, ma anche della speranza, sarà a Cagliari presto. Tra le 7 e le 7,30 la Siem Pilot attraccherà al molo Rinascita. A bordo 781 migranti (175 donne e undici bambini): sono i sopravvissuti. Con loro anche i corpi senza vita di sei loro fratelli e sorelle (quattro i cadaveri di donne): durante la traversata sui barconi della morte non ce l'hanno fatta.
I SOCCORSI La macchina dell'accoglienza, coordinata dalla prefettura, si è attivata nella notte tra lunedì e martedì quando il mercantile norvegese, al termine di una serie di operazioni di soccorso al largo della Libia, è stato destinato ancora una volta (quello di oggi sarà il terzo viaggio con arrivo a Cagliari) alla Sardegna. Nel pomeriggio di ieri si è svolta la riunione per mettere a punto tutti i dettagli della nuova maxi operazione di accoglienza. Sono iniziati i lavori per l'allestimento del campo per il primo soccorso e per la pre identificazione. Gli uffici della prefettura di Cagliari si sono attivati per individuare i centri di accoglienza distribuiti in tutta la regione.
SEI CADAVERI I 781 migranti sono stati salvati in quattro diversi interventi in mare aperto. In due distinte operazioni sono stati trovati anche sei cadaveri. Quattro sono di donne: chi è intervenuto ha visto sul fondo del gommone i corpi immobili. La speranza di salvarne almeno una è tramontata una volta portata a bordo del pattugliatore “Cigala Fulgosi” della Marina militare. Una quinta giovane è stata invece soccorsa in tempo grazie all'intervento decisivo dei medici della Croce Rossa e della Marina.
L'EMERGENZA I migranti arrivati in Sardegna, con l'ultimo sbarco di oggi, diventano così 4.451. Proprio la Siem Pilot è al terzo arrivo a Cagliari. L'ultimo (il più numeroso) risale a una settimana fa con l'accoglienza di 963 stranieri. A metà luglio aveva trasportato 456 migranti.
LE REAZIONI POLITICHE E mentre Cagliari si preparava all'ennesima operazione di accoglienza, è riesplosa la polemica politica. Il deputato di Unidos, Mauro Pili, ha attaccato il governo Renzi e la giunta regionale: «Una scelta folle e irresponsabile. Si tratta dell'ennesima conferma del piano per trasformare la Sardegna in un campo di isolamento per migliaia di profughi destinati ad essere isolati. Si tratta di un comportamento scellerato del governo con la complicità di una regione sarda inutile e inesistente». Il governatore Pigliaru è finito nel mirino anche di Ugo Cappellacci, coordinatore regionale di Forza Italia: «Dopo aver ammesso di non aver fatto nulla, Pigliaru, promette di fare per il futuro e nel frattempo continua a restare alla finestra ad osservare l'opera delle prefetture, dei comuni e dei volontari. Qualcuno dovrebbe spiegare al presidente che il volontariato dovrebbe avere un ruolo integrativo rispetto a quello delle istituzioni e non sostitutivo e, nel caso di specie, unico. Ci troviamo dinanzi ad un esodo di proporzioni bibliche: è impensabile che la questione venga affrontata solo dalle amministrazioni locali».
Matteo Vercelli