SAN BENEDETTO.
Dura denuncia dei boxisti dopo il crollo del soffitto
Un mercato dimenticato. «Ci sentiamo insicuri e trascurati», protestano gli operatori. «La struttura di San Benedetto dovrebbe essere il fiore all'occhiello commerciale della città. La realtà? Basta fare un giro tra i box». Perché tra i mille problemi non c'è solo quello del reparto ittico chiuso per i crolli di nove giorni fa.
Su tre montacarichi ne funziona uno solo, l'ascensore per i clienti ha le porte sbarrate (troneggia da mesi il cartello con la scritta “guasto”), la scala mobile è inagibile per chi volesse scendere. E poi l'aria condizionata a singhiozzo (al piano terra è fuori uso, al primo piano i macchinari perdono acqua), gli scarichi che si intasano con troppa facilità, il sistema di videosorveglianza fuori uso.
RABBIA TRA I BOX «Sembra di essere tornati indietro nel tempo: noi operatori e i clienti dobbiamo usare le scale». Oreste Tuveri, dal suo box di frutta e verdura, prova a scherzare. Poi si fa serio: «Il mercato è un peso. Il Comune da sempre non sembra interessato a risolvere, una volta per tutte, i tanti problemi. Si interviene solo quando ci sono le emergenze». Tuveri aggira un secchio sistemato sotto una delle pompe di calore: le gocce cadono a ritmo incessante. In altri punti l'acqua si accumula sulla pavimentazione trasformandosi in un'insidia scivolosa e pericolosa. «I macchinari», osserva Antonio Piccardi, box di pollame, «sono di quelli da posizionare a terra. Nel nostro caso li hanno riadattati in alto con le ovvie conseguenze: malfunzionamento, getto dell'aria addosso ai clienti e continuo gocciolio». Al piano terra, reparto ittico, l'aria condizionata non c'è: «Funziona solo in una zona», racconta Alessio Farci.
INACCESSIBILE In un mercato frequentato anche da tanti anziani, l'ascensore guasto e le scale mobili fuori uso per la discesa sembrano uno scherzo di cattivo gusto. «E i montacarichi? Siamo più di duecento operatori», denunciano Sergio Masella e Mariano Cannas, «e ne funziona solo uno. Abbiamo più volte segnalato tutti i problemi all'amministrazione senza mai ricevere risposte concrete». Per i disabili c'è solo un accesso da via Bacaredda. Masella ricorda anche il caos nei parcheggi: «Segnaletica confusa e troppi abusivi».
POCA SICUREZZA Franco Scaramuccia, box di pollame, sbotta: «Abbiamo bisogno di essere tutelati. Non ci sentiamo più sicuri in questo mercato». Il riferimento è ai due crolli avvenuti in appena dodici mesi: agosto 2014 e agosto 2015. «C'erano stati dei segnali tra infiltrazioni e piccoli cedimenti», aggiunge Alessio Farci. Tutte le segnalazioni fatte dagli operatori al direttore del mercato sarebbero state “girate” all'amministrazione comunale. «Cosa è stato fatto? Nulla», evidenzia Oreste Tuveri. Dopo i crolli gli operai del Comune sono intervenuti per mettere in sicurezza la struttura. «I lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti nel 2006», ricordano gli operatori del mercato. «Visti i crolli, normale che possa sorgere il dubbio che siano stati eseguiti in modo approssimativo».
LE POLEMICHE L'anno scorso, dopo il crollo al primo piano, l'amministrazione comunale ha avviato un'indagine interna: cosa è emerso? Diversi consiglieri comunali hanno denunciato l'inadeguatezza di troppi lavori pubblici in città: «Servono più controlli», aveva chiesto Gianni Chessa. Dopo l'ultimo cedimento - che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche se fosse avvenuta a mercato aperto - ci sarà una nuova indagine interna. Sempre che la Procura non decida di vederci chiaro. Due crolli in un anno difficilmente possono essere archiviati come casualità.
Matteo Vercelli