Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Allarme ratti, la petizione

Fonte: L'Unione Sarda
31 agosto 2015

Tra le vie Flumendosa e Santa Gilla i cassonetti della spazzatura attirano i roditori

I residenti lamentano anche il continuo viavai delle lucciole


Alla larga da quei cassonetti. Molti residenti delle vie Flumendosa e Santa Gilla si tengono ben lontani, la notte. Lanciano un'occhiata dalla finestra e, come ogni sera, la speranza che non ci siano ratti si scontra con la realtà. Via libera? No, meglio fare una deviazione. Finisce sempre così: si decidono a fare qualche metro in più per gettare secco, cartone e vetro. «Tanto ci sono ogni sera - dice Maria Quattrone - onestamente io vado in via Tirso a gettare i rifiuti. Il problema è che abbiamo i topi sotto casa».
FIRME ANTI-RATTI Ne sentiva di ogni genere, tutti i giorni, nella sua tabaccheria all'angolo con via Flumendosa, Matteo Boi. Sfoghi su sfoghi, lamentele continue, e così il malessere del quartiere è sfociato in una petizione. La raccolta è stata fatta proprio nel negozio posizionato davanti ai sette cassonetti incriminati, aspettando la raccolta porta a porta. «Il documento con tutte le firme dei residenti verrà consegnato all'ufficio Igiene pubblica del Comune», fa sapere Matteo Boi. «Nei mesi scorsi ne abbiamo presentato un'altra - l'ennesima - sulla presenza costante delle prostitute ma non siamo stati considerati. Ci dicono che non si può fare nulla. Al degrado, dunque, si somma il degrado. Gettare rifiuti qua, la notte, è impossibile, ci sono tante famiglie che soffrono in silenzio, in maniera composta. Anche per questo ho voluto dare voce al malessere del quartiere». La zona critica è quella accanto alla rotonda, percorrendo via Santa Gilla verso l'uscita dalla città, in direzione via Po.
LA LETTERA Il documento firmato dai residenti vale quasi quanto una supplica: «Segnaliamo il notevole disagio - si legge - che gli abitanti del quartiere sono costretti a subire silenziosamente da ormai troppo tempo». In prossimità della rotonda ci sono «i cassonetti, sistemati accanto a un'area commerciale in disuso e in stato di abbandono, diventata quasi una discarica a cielo aperto e che contribuisce al degrado. Su quest'area si affacciano immobili, spesso finemente rifiniti, e attività commerciali», si legge ancora.
LE AUTO Non è un piagnisteo, giurano: a piedi è quasi proibito passare «a vantaggio delle auto, consentendo ai soliti furbi di fermarsi con facilità e scaricare spazzatura di dubbia provenienza, senza rispettare oltretutto la differenziata».
LE ESCHE Percorrere il marciapiede sul lato dei cassonetti non è esperienza piacevole per l'olfatto. I ratti fanno la loro comparsa al tramonto. Le trappole, comunque, ci sono da qualche mese. I cartelli del servizio Antinsetti della Provincia avvertono: «Attenzione, area sottoposta a intervento di derattizzazione». Nel mese di aprile sono state sistemate «postazioni fisse con rodenticida velenoso. È fatto divieto di uso o manipolazione delle esche», si legge ancora, con i dettagli sul prodotto usato, a base di una sostanza attiva anticoaugulante e l'indicazione dell'antidoto, ovvero la vitamina k. «Ma a quanto pare non servono a nulla. I ratti escono dal locale commerciale abbandonato, anni fa c'erano un'officina e una carrozzeria», racconta Alessandro Baghino, che abita in via Flumendosa. «La notte sento i loro versi, fanno rumore». Anche il padre, Antonio, non ne può più: «Ci siamo stancati, la situazione si trascina da tempo, c'è un viavai continuo». La moglie, Antonietta Farci, rincara la dose e rilancia: «La zona dei cassonetti è diventata oltretutto il bagno e lo spogliatoio delle prostitute. Non abbiamo nulla contro di loro ma il degrado è diventato intollerabile». Un signore corre con le buste della spesa: «Non mi faccia parlare, qua siamo tutte persone per bene ma siamo stanchi di questo traffico continuo davanti alle nostre abitazioni».
Mariangela Lampis