Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

lontano dal caos Ma l'ex lido dei cagliaritani è vietato ai bagnanti

Fonte: L'Unione Sarda
27 agosto 2015

GIORGINO. Nelle spiagge alternative, con poco traffico e tanta quiete Il mare

Alle spalle il tramonto con vista sulle pale eoliche. All'orizzonte, come dipinta, una petroliera immobile. Panorama dei bagnanti alternativi che la domenica scelgono Giorgino per evitare traffico e vicini di ombrellone vocianti. «Qui con un po' di fantasia è romantico», dicono Lorella e Alice Lai, le più giovani ospiti della spiaggia. Il litorale dai toni grigi e lo scheletro di un molo che si allunga sull'acqua in fondo ha i suoi pregi. «La domenica è poco affollato e riusciamo a goderci in pace il rumore del mare», spiegano le due giovani di Capoterra. Al diavolo le spiagge alla moda, quelle del costume con frange e occhiali da diva. «La cosa più chic che abbiamo è Mina», una cagnetta mignon che finalmente ha potuto concedersi un po' di refrigerio con un bagno.
Dall'acqua, con materassino giallo sottobraccio, arrivano due uomini. «Sporca? Ma no. Però non c'è traccia di pesci serra, contavamo di farci la cena», sottolineano Roberto Lucchesu e Nicola Frau. E allora? «Aspettiamo con le nostre donne il tramonto, la luna, le stelle cadenti». I “vicini” di ombrellone distano cinquecento metri. È una coppia, lei è più giovane di lui. Amanti che sfruttano il litorale meno frequentato del Cagliaritano? «No, siamo marito e moglie», ridacchiano senza però svelare la loro identità. L'unico testimone, muto, è un cane nero con barbetta e viso simpatico. Sdraiato ai piedi della padrona, nei baffi è sporco di sabbia chiara e di granelli di sufficiente grandezza. Una bellezza, soprattutto dopo le tristi vicende del Poetto (il ripascimento del 2002), che però resta in gran parte nascosto sotto “egagropili”, le palle di mare, che ricoprono il 60 per cento della spiaggia. E poi, copertoni d'auto, bottiglie di plastica e tante, grandi e bianchissime conchiglie.
«Qui sono tante, con mio figlio ci divertiamo a trovare le più belle», dice Carla Macaluso mentre prende il sole sulla riva. «Purtroppo ci sono inconvenienti. La strada la sera tardi è buia e non ci sono strisce pedonali, così per chi arriva da Cagliari è rischioso attraversare per raggiungere il mare». Chi arriva è accolto dalle palme come a Miami, in Florida. Quelle sopravvissute al punteruolo rosso. Che però potrebbero ospitare altri animali. «Topi? Non ne abbiamo visto. Se questa spiaggia fosse ripulita, sono certa che sarebbe più frequentata», è convinta Macaluso. Ma lei, confessa, il bagno non è riuscita a farlo. L'acqua ha il colore del fango, le ondine sembrano più lente del solito. «È bella calda», dice Silvano Marongiu di San Sperate, in riva con famiglia e amici. «Il Poetto con la sua confusione non ci piace più, qui stiamo bene, non c'è caos». Si sente un clacson dalla strada, a pochi metri, ma passa veloce perché le auto sfrecciano come fossero in una pista. «I motori danno comunque meno fastidio delle grida domenicali nelle spiagge alla moda, dove tutti stanno appiccicati e qualcuno diventa inevitabilmente isterico».
Però Marongiu, come gli altri, ignora che questo lido, ex passerella dei cagliaritani decine di anni fa, ora è vietato ai bagnanti. «Ma perché?», si chiedono ancora sotto l'ombrellone, «qui è così bello». Certo, la spazzatura disturba. Ma «in fondo arriva tutto dal mare», dice Marongiu che nel secchiello custodisce anche qualche pesciolino preso con la canna. «Ci sono granchi che camminano sulla battigia, non se ne vedono in giro così grandi». I circa trenta bagnanti di Giorgino amano il suo aspetto selvaggio, il parcheggio gratuito, gli ampi spazi. Ma chiedono anche pulizia, strisce pedonali, un semaforo, magari un chiosco. D'altronde la bellezza è negli occhi di chi la osserva.
Virginia Saba