Rassegna Stampa

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Migranti: “In Sardegna sono 2 mila e 500, il 3 % del totale nazionale”

Fonte: web cagliaripad.it
26 agosto 2015

 

Tutti i numeri sull’accoglienza dei richiedenti asilo. Sollecitata dalle domande pubblicate dal quotidiano L’Unione Sarda, la Prefettura dirama un comunicato dove viene fotografata l’emergenza migranti
redazione cagliaripad,
 

Migranti, la Prefettura elenca tutti i numeri sull’accoglienza. Sollecitata dalle domande pubblicate dal quotidiano L’Unione Sarda, gli uffici di piazza Palazzo diramano un comunicato dove viene fotografata l’emergenza migranti. Sono circa 2 mila e 500 circa nell’Isola, appena il 3 % del totale nazionale. Ma il dato è sottoposto a un continuo turno over. L’emergenza migranti è esplosa in tutta Italia nel giugno del 2014. E per fronteggiarla è stato condiviso, in Conferenza Stato-Regioni, un Piano Nazionale di distribuzione, per favorire una  equilibrata ripartizione degli stranieri su tutto il territorio del Paese e la Regione Sardegna contribuisce a tale Piano con una percentuale del 2,96%.

Nel corso del 2014 si sono registrati 2 mila 878 arrivi, mentre, quest’anno sono giunti 3 mila 670 stranieri e il numero dei migranti presenti presso le strutture temporanee di accoglienza nell’Isola risulta, ad oggi, pari a 2 mila 479 migranti, ospitati presso le 61 strutture presenti in Regione.

Nella provincia di Cagliari sono attualmente presenti, presso le 38 strutture attive, mille 32 migranti, esclusi i 331 eritrei ospitati alla Fiera, in parte già trasferiti in altri centri di accoglienza italiani, a seguito di scalo tecnico effettuato a Cagliari. Nelle restanti province i dati sono i seguenti: a Sassari, 854 presenze in 9 strutture; a Nuoro, 332 presenze in 7 strutture; ad Oristano 261 presenze in 7 strutture.

Il piano di riparto regionale, condiviso in sede di coordinamento con la Regione Sardegna e l’Anci, prevede poi la suddivisione, con analogo criterio, dei richiedenti asilo tra le diverse province, con la distribuzione del 47,5% dei migranti in provincia di Cagliari, del 30,3% in provincia di Sassari, del 12,9% in provincia di Nuoro e del 9,3% in provincia di Oristano.

Tali dati hanno, chiarisce la Prefettura, “natura dinamica, in quanto il turn over delle presenze presso i Centri dipende da numerosi fattori, quali la volontaria rinuncia all’accoglienza, la definizione delle procedure di competenza della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, i trasferimenti volontari presso altre strutture (i richiedenti asilo hanno libertà di circolazione), la revoca dell’accoglienza da parte delle Prefetture in caso di gravi violazioni commesse dagli ospiti dei centri”.

Inoltre i richiedenti asilo, se ritengono, possono lasciare volontariamente le strutture - perdendo, in questo caso, il diritto all’accoglienza – e partire anche dalla Sardegna verso altre destinazioni dopo aver acquistato un titolo di viaggio.

Considerato il particolare isolamento geografico della Sardegna, le problematiche più rilevanti, riguardano proprio la fase successiva alla prima accoglienza, quella più strettamente collegata alla necessità di prevedere percorsi di inclusione ed integrazione territoriale per coloro che hanno manifestato la volontà di rimanere nell’Isola o non hanno i mezzi per potersi allontanare dalla Sardegna.

In tal senso, spiega la Prefettura, prosegue il già avviato rapporto di collaborazione con la Regione, allo scopo di promuovere anche progetti alternativi di integrazione sociale e lavorativa, soprattutto per i migranti che hanno manifestato l’intenzione di stabilirsi nell’Isola.

Il Consiglio di Cagliari ha, nella materia, recentemente approvato alcune importanti progettualità in fase di promozione, tra le quali sono da ricordare la realizzazione di una Guida ai servizi pubblici per gli stranieri, l’impiego, su base volontaria e con copertura assicurativa, dei richiedenti asilo in attività socialmente utili, nonché iniziative di orientamento al territorio, quali corsi di educazione civica, di lingua e di soccorso pubblico da offrire a titolo gratuito ai richiedenti asilo al fine di garantire momenti di formazione e informazione.

A tali progetti si aggiungono quelli Sprar attivati nell’Isola e, in particolare, a Villasimius, Quartu S. Elena e Cagliari.

L’emergenza ha fatto registrare un aumento esponenziale del flusso migratorio in Sardegna (nel 2013: 346 - nel 2014: 2878 - nel 2015: 3670 ad oggi), risulta però impossibile stabilire il numero degli sbarchi che interesseranno l’Isola nei prossimi mesi, anche se, con l’arrivo della stagione autunnale e invernale, potrebbe assistersi ad un naturale decremento degli afflussi legato, come di consueto, alle più sfavorevoli condizioni climatiche.