Il Cagliari prepara il progetto per il nuovo Sant'Elia ma non snobba Is Arenas
A novembre la società rossoblù conta di avere pronta la "tavola" per il nuovo impianto sportivo. Investimento da 50 milioni. Non c'è però l'addio definitivo a Quartu, possibili interlocuzioni in futuro.

CAGLIARI - Il nuovo Sant'Elia nel capoluogo realtà entro il 2020 - in tempo per il centenario della società sportiva - e porte aperte a un possibile riavvicinamento con il campo di Is Arenas a Quartu Sant'Elena. Un doppio binario, quello seguito dalla società di viale La Plaia. Con il campionato praticamente alle porte - prima gara nel primo weekend di settembre - c'è da ragionare anche sullo stadio. Annunci e programmi arrivano da Stefano Signorelli, membro del Cda rossoblù con delega alle infrastrutture.

Tra tre mesi i carteggi per partecipare al bando internazionale del Comune di Cagliari per gestire il Sant'Elia sarà realtà. Uno stadio aperto 365 giorni su 365, spazio ad almeno ventimila spettatori. Spalti coperti in tutti i settori, e - come da indicazioni dell'amministrazione comunale - una struttura polifunzionale, dove potranno trovare spazio anche eventi quali concerti.

E Quartu Sant'Elena? Il campo di Is Arenas è sempre lì. La situazione politica della terza città della Sardegna non è tranquilla. Ad acque calmate, il club di Giulini intende riaprire i contatti per capire se è possibile giocare delle partite di campionato anche oltre la sponda quartese di Molentargius.