L'orto botanico, chiuso nel week end, per i visitatori tedeschi e inglesi è una vergogna
Pochi i turisti nella Villa di Tigellio: scarsa pianificazione?
I turisti tedeschi infieriscono: «Vergogna, è tutto chiuso, un disastro». Anzi, insultano: «Schifo». La scritta con il pennarello nero compare sul cartello dell'orto botanico. «Siamo tedeschi», precisano. Si aggiunge pure una bocciatura in inglese: shame on you , traduzione? Vergogna, ovviamente. Il sabato e la domenica il giardino, gestito dall'Università di Cagliari, resta chiuso. Dove si va? Basta virare sull'archeologia. Le alternative ci sono, pure nel nel week-end: peccato che vengano puntualmente ignorate. Cagliari, la solitudine dei siti culturali: quelli che sono aperti - con le dovute eccezioni - vengono snobbati.
ARCHEOLOGIA DIMENTICATA Sembra un parodosso, basta entrare nella villa di Tigellio per capire. Complesso residenziale gentilizio di età romana del I secolo a.C. «tra i più importanti siti archeologici della Sardegna», ricorda il sito internet Cagliariturismo. Viste le premesse e il fare gentile degli operatori dell'associazione Orientare, che la gestisce, ci sarà la fila all'ingresso: il deserto, invece. I pochi visitatori vengono visti come alieni. «C'è un intero sistema di gestione che non va. Un tesoro che quasi si vuole nascondere», denuncia Stefano Schirru, consigliere regionale di Forza Italia. Eppure il sito si può visitare dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 14 e dalle 15 alle 19.
CERCASI CROCIERISTI Ma sulla passerella non si vede un'anima. «I crocieristi potrebbero visitare questo sito, invece nulla, sembra un luogo dimenticato, non c'è pianificazione», insiste Stefano Schirru. Silvana Ligia abita in zona: «Una desolazione, i visitatori sono pochi». Una signora passa in via Tigellio: «Mi risulta sia chiuso». Invece il cancello è aperto, lo dice un cartello: ingresso in via Carbonazzi. Il sito non decolla neppure con il biglietto integrato: valido sette giorni, per 7 euro dà accesso anche alla torri di San Pancrazio e dell'Elefante, alla Grotta della vipera e alla cripta di Santa Restituta.
SCARSA PROMOZIONE Ma lo sanno in pochi. Eppure Monumenti aperti e le giornate del Fai dimostrano che i cittadini - se richiamati e presi per mano, certo - rispondono. «Una realtà che può essere valorizzata», dice Gabriele Manca, giovane cagliaritano che studia all'estero. L'impatto economico complessivo del settore turistico nell'isola sfiora i due miliardi di euro, rileva il Crenos. E la fetta che spetta ai tesori storico-artistici e archeologici della città è irrisoria. Meglio fare un salto consolatorio in piazza Indipendenza, l'info point è chiuso ma almeno c'è la fila per salire sulla torre.
Mariangela Lampis