Rassegna Stampa

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Ruderi e vuoti e da ricostruire: colata di cemento in arrivo nei vecchi rioni

Fonte: web cagliaripad.it
3 agosto 2015

 

Addio ruderi, vuoti urbani e edifici incongrui. Una pioggia di migliaia di metri cubi di cemento pioverà su Stampace, Marina, Villanova e Castello. Ovviamente con le dovute prescrizioni. Ecco dove
Ennio Neri,
e.neri@cagliaripad.it
 

Addio ruderi, vuoti urbani e edifici incongrui. Anche con l’obiettivo di riportare ripopolare il centro storico, con l'ok al PIano particolareggiato del Centro storico, una pioggia di migliaia di metri cubi di cemento pioverà su Stampace, Marina, Villanova e Castello.  Ovviamente con le dovute prescrizioni. Ecco dove.

Edifici incongrui: Si tratta di edifici alterati irreversibilmente o incongrui che rendono necessari interventi di trasformazione finalizzati a ricucire e completare il tessuto edilizio esistente, con “trasformazioni di qualità”. E i lotti si trovano in via Manno, scalette Santa Teresa, via Del Collegio (158 mc edificabili),  via Concezione (360 mc) e corso Vittorio Emanuele II angolo via Portoscalas (360 mc), corso Vittorio Emanuele II angolo via Palabanda (il portico di Palabanda attualmente agli onori della cronaca per l’invasione di ratti, 2 mila 450 mq) e piazza San Giacomo (750).

Ci sono poi i ruderi: di aree nelle quali lo stato di rudere deriva da una grave compromissione dello stato dell'edificio. Talvolta si tratta di edifici importanti sotto l'aspetto della scena urbana, nelle quali lo stato dei luoghi risulta incoerente con i caratteri dell'edificato e per il quale viene prevista la ricostruzione dell'edificio.  Nelle aree alle quali è stata riconosciuta una particolare valenza strategica la ricostruzione deve avvenire secondo prescrizioni indicate. In tutti gli altri casi, è stata indicata per ciascun lotto la relativa superficie fondiaria, la volumetria massima edificabile, il numero massimo di piani fuori terra e la relativa superficie coperta massima. L’indice di edificabilità fondiario massimo è tale da non superare l’indice medio di edificabilità fondiario esistente. I ruderi si trovano in via Canelles (3 mila 280 mc), in  via Genovesi (portico Vivaldi Pasqua, 2 mila 800 mc), ancora via dei Genovesi (800 mc), piazza Palazzo angolo via Martini (mille e 265), via Porcile (515), via Fara (410),  via Sant’Efisio (960 e 390) , via Santa Restituta (340), via Ospedale (mille e 350), via Angioy (mille e 150), via Angioy (collegamento stradale con via Sassari e piazza del Carmine, 2 mila e 500 mc), via San Saturnino (600 e mille e 80), via Piccioni (600) e vico San Lucifero (440).

Ci sono poi i vuoti in precedenza edificati ai quali si riconosce una particolare rilevanza da utilizzare per finalità di pubblico interesse (191 mq in via Spano e 385 mq in via Mazzini) e i vuoti di rilevante dimensione da destinare a trasformazione urbanistica. Qui si tratta di completare l’edificato esistente e contestualmente acquisire importanti aree a destinazione pubblica: c’è la grande area di via Tristani della ditta Ormus (5 mila 854 mq, (di cui 160 ceduti per viabilità più altri 2 mila 1 95) con indice di edificabilità 1, 5 e un lotto in via San Giovanni (mille e 100 mq e 1, 5 di indice fondiario).

Il piano mette in evidenza anche i vuoti in precedenza edificate da destinare alla ricostruzione: via dei Genovesi (volumi per 3 mila 850 mc), via Barcellona (volumi 4 mila 400 mc), via Concezione angolo via Pisani (770 mc), via del Collegio (mille e 330), via Mameli (mille e 500), via Santa Restituta (740), via Eleonora d’Arborea (mille e 710), via San Lucifero (mille a 810), via Piccioni e vico VI San Giovanni (240 mc), via Ozieri (380 mc) e piazza San Domenico (630). 

E infine gli edifici con criticità di tipo morfologico dovute a scarsa consistenza volumetrica. Qui gli interventi di riqualificazione devono essere volti prioritariamente ad eliminare “l'incompatibilità morfologica dell'organismo edilizio”. Pur trattandosi di fabbricati ai quali è stata riconosciuta una “compatibilità dimensionale” devono essere oggetto di interventi, finalizzati a conseguire la “coerenza morfologica”, che possono riguardare l’intero fabbricato o parti di esso: via Manno (7 mila 770 mc), ancora via Manno (mille e 530), corso Vittorio Emanuele II (900 mc), via Caprera (570), via Portoscalas (720), via Mameli angolo via Angioy (mille e 750), via Santa Margherita angolo vico III Sant’Efisio (962 mc), via Santa Margherita (700) e via Iglesias (560 mc).