Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La gente della notte viaggia in bus

Fonte: L'Unione Sarda
13 luglio 2015


Il servizio è partito da pochi giorni e, in alcune corse, ci sono stati anche 40 passeggeri

 

«Andiamo al Poetto con il mezzo pubblico per non usare l'auto»

 


Immagini sbiadite, in bianco e nero: quelle dei pullman che, viaggiando nella notte, portavano il loro carico di assonati lavoratori, di impenitenti nottambuli, di disperati che trovavano un improvvisato giaciglio. Immagini da riporre in un archivio perché la linea “Blu notte” del Ctm, quella che collega il centro della città con il Poetto, propone scenari assolutamente inediti: il bus non è sonnacchioso, non è frequentato da personaggi improbabili. No, è vivo, con tanti giovani che, finalmente, possono raggiungere facilmente il Poetto. E funziona. «In alcune corse», esordisce l'autista Stefano Secci («Dipendente di un'agenzia interinale», puntualizza), «sono arrivato a portare quaranta persone».
LA NOVITÀ Un successo, tenuto anche conto del fatto che il servizio è partito venerdì scorso. Ma, di questi tempi, le notizie, soprattutto tra i giovani, volano alla velocità della luce. «Dovevamo andare a ballare al Lido», racconta Alessio Lilliu, «e un amico mi ha parlato di questo servizio». Insieme agli amici Benedetta Mameli ed Enrico Banchero, alle 2 del mattino, sale sul bus, oblitera il biglietto e si siede. Tranquillo. Perché, grazie alla app del Ctm, ha studiato anche il modo per rientrare. «Il servizio finisce alle 3.30 ma alle 5.50 passa il primo P».
IL LAVORATORE Una manna dal cielo per chi va a divertirsi. Ma anche per chi ha appena finito di lavorare. Come quel dipendente Arst, bloccato dal ritardo dell'ultimo aereo in arrivo a Elmas: i cancelli della sua azienda sono chiusi, la sua auto è dentro. Fortunatamente per lui, quel pullman gli consente di tornare a Cagliari. «Chissà come avrei fatto se questo problema si fosse verificato solo qualche giorno fa». Magari avrebbe potuto prendere il taxi. «E certo», interviene idealmente Andrea Locci, ventottenne di Carbonia che, insieme agli amici, sale sul bus alla Prima fermata, «stiamo aspettando il taxi da mezz'ora ma ancora non si è visto». Il gruppetto è appena andato via dal Poetto wine festival. «Abbiamo deciso di usare i mezzi pubblici perché, in una manifestazione come quella, si beve un po' di più. Però avremmo rischiato di restare a piedi se non avessimo preso questo pullman».
LE LAMENTELE Promosso il servizio. Anche se Massimiliano Puddu, amico di Locci, ha qualcosa da dire. «Siamo costretti a fare i portoghesi perché sul bus non sono messi in vendita i biglietti». Un dettaglio sul quale il Ctm può lavorare. Magari affidando qualche tagliando alla guardia giurata presente in tutti i bus. Fattibile? «In questi bus è tutto tranquillo», dice il vigilante Riccardo Berretta. Si lamenta, invece, l'autista che, anche nell'ultima corsa, alle 3.30, è costretto a un giro supplementare: nel capolinea dell'Ospedale marino, i maleducati su quattro ruote parcheggiano e impediscono le manovre. E lui, per rispettare gli orari, è costretto a un giro supplementare intorno all'isolato. Un disagio che, comunque, non toglie nulla al servizio. «Grazie al cielo», sospirano Federica Saba e Silvia Monti mentre salgono sul bus. Perché, pur sapendo del “Blu notte”, non ci hanno creduto sino a quando non hanno visto il bus.
Marcello Cocco