Umido e olio nell'indifferenziato: dito puntato sui locali del centro
Retromarcia: il Comune compra altri cassonetti
Cassonetti stracolmi da cui colano liquami, cattivi odori assortiti ed esaltati dal caldo, feci di cane nelle aiuole e di gatto ai bordi delle stradine della Marina, lastricati appiccicosi, macchie di origine non identificata anche sui candidi graniti posati da poco nel largo Carlo Felice. E ancora, divani abbandonati in via XX Settembre e fazzolettini e rifiuti assortiti nella pinetina tra viale Buoncammino, piazza d'Armi e viale San Vincenzo. Senza contare il ritmo inquietante con cui il Centro antinsetti della Provincia esegue disinfestazioni da blatte: almeno un intervento al giorno, come testimoniano anche gli insetti morti in cui ci si imbatte passeggiando per il centro. Cagliari è, inesorabilmente, sporca.
PROROGA Il Comune lo sa: «Stavamo aspettando il vero cambiamento», sospira Paola Loi, assessore che, fra le altre deleghe, ha anche quella per l'Igiene del suolo. Il riferimento, ovviamente, è al nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti urbani e la pulizia della città. Il capitolato prevede la scomparsa dei cassonetti, la raccolta porta a porta, lo spazzamento quotidiano di tutte le strade. Il problema è che, annullata l'assegnazione, l'appalto dovrà essere di nuovo bandito: certo, il capitolato resta una base di partenza ma perché parta il servizio ci vorrà almeno un altro anno. Quindi si va avanti in proroga, per ora fino al 30 settembre, secondo il vecchio capitolato, che il presidente della commissione Servizi tecnologici, Fabrizio Marcello, definisce «un disastro»: 80 chilometri di strade cittadine (su 380) sono escluse dal servizio di spazzamento, e nelle altre i netturbini non passano tutti i giorni ma, a seconda delle zone, una volta o due alla settimana o anche meno. «Ci sono indubbie debolezze», ammette Paola Loi.
L'assessore assolve la De Vizia: «Stanno facendo tutto ciò che era previsto nel vecchio capitolato». Incluso il lavaggio dei cassonetti: ieri mattina, per esempio, quelli di via dei Pisani erano ancora grondanti d'acqua. Ma «c'è da migliorare», riconosce il presidente della Commissione. A ogni buon conto, i geometri del servizio Igiene del suolo tengono sotto controllo la città e, in caso di inadempienze, per la ditta scattano le sanzioni.
DISTRUTTI Ma non basta. Così, a Palazzo Bacaredda stanno correndo ai ripari. Il primo passo sarà una retromarcia obbligata: «Utilizzeremo un avanzo di bilancio di 150 mila euro per acquistare cassonetti», annuncia Marcello. Sugli 8.000 contenitori distribuiti a suo tempo per la città, negli ultimi anni ne sono andati distrutti (soprattutto bruciati) 400: prima si stava pensando di fare senza ma ora, visti i tempi lunghi previsti per l'avvio del porta, saranno acquistati e messi in strada.
LAVAGGIO Il secondo passo riguarda la movida : «Alla Marina, dallo scorso 4 luglio, è in vigore un ordine di servizio che prevede il lavaggio quotidiano delle strade e delle piazze più frequentate».
SANZIONI Il terzo sarà un giro di vite. Marcello e Loi puntano il dito contro i titolari delle attività produttive che, negli ultimi anni, si sono moltiplicate nel centro. «Molti non rispettano le regole del conferimento», attacca l'assessore: «Sebbene abbiamo istituito un servizio di raccolta specifico per loro, con un ritiro porta a porta la mattina e uno la sera, molti gettano tutto nei cassonetti per l'indifferenziato: inclusi umido e cartone». Il cartone è un peccato (è un materiale riciclabile di pregio), l'umido è uno schifo. Marcello va avanti: «Molti si liberano così anche degli oli di cottura. Abbiamo già foto e video e, dopo lettere di richiamo e riunioni che evidentemente non sono servite, siamo pronti a far partire le multe». Che saranno salate: fino a 600 euro.
Marco Noce