Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Su Siccu, c'è l'inchiesta

Fonte: L'Unione Sarda
7 luglio 2015

Nel molo san Bartolomeo era prevista una cittadella della nautica

Esposto della New Sgm: «Il bando era truccato»


Doveva ospitare una cittadella della nautica, è una banchina rifatta e abbandonata. Sull'appalto per la gestione del molo di San Bartolomeo, a Su Siccu, hanno già detto la loro i giudici del Tar e del Consiglio di Stato, che non hanno offerto una soluzione. Ma le carte ora sono in Procura, dove nei giorni scorsi è stato depositato un dettagliato esposto: «Il bando dell'autorità portuale per la concessione dell'area era truccato», accusa una delle società che hanno partecipato alla gara.
La storia dell'appalto inizia ad agosto del 2013. L'authority vuole rilanciare la banchina, appena ristrutturata, accanto al parcheggio Cuore dello stadio e sull'altra sponda del canale rispetto al capannone Nervi: quasi 6.000 metri quadri su terra e 4.500 in acqua, da affidare per 15 anni. Gli aspiranti gestori dovranno presentare progetti per ospitare «attività sportiva connessa con la nautica da diporto (vela, canottaggio, motonautica), competizioni nautiche, noleggio di imbarcazioni e servizi, compreso un punto di ristoro». È previsto un canone d'affitto minimo di 25 mila euro all'anno.
Risulta vincitrice la Medsolo, gestita da Hiroshi Marras. La seconda classificata, la New Sgm Ingegneria, contesta la bontà delle fideiussioni prestate dalla concorrente e va al Tar, che il primo agosto del 2014 ribalta l'esito della gara. Ma il Consiglio di Stato, su richiesta della Medsolo, lo scorso 28 maggio stabilisce che il primo ricorso era inammissibile. Lo stallo è servito, ma non è finita.
L'imprenditore Ferdinando Masala, della New Sgm, si affida allo studio legale Ballero. Risultato: 18 pagine di denuncia contro l'Autorità portuale, che non riguardano solo le presunte anomalie sulle fideiussioni.
La Medsolo, è l'accusa, non aveva le caratteristiche per partecipare al bando. Così si è appoggiata alla Breeze yachting di Salerno, del campo del noleggio imbarcazioni. Che, stando alla denuncia «era sprovvista dei requisiti di partecipazione». Inoltre l'amministratore della srl campana ha omesso la dichiarazione di alcuni cambi negli assetti societari, obbligatoria per legge.
La New Sgm contesta anche che la Medsolo avrebbe incassato molti punti, in gara, ma sulla base di dichiarazioni false: la vincitrice aveva stretto un accordo con la Asd Cks, che si occupa di canoa a Molentargius, dichiarando che nel campo dei disabili fosse l'unica «qualificata a disciplinare l'attività canoistica». Ma agli atti c'è la smentita del Cip (Comitato italiano paralimpico) e la presa di distanze della Federcanoa.
Gonfiati sarebbero anche i posti di lavoro dichiarati per il futuro: «In totale», si legge nella denuncia, "16-21 dipendenti diretti e circa 33 consulenti, i cui costi sono in alcun modo sostenibili». Troppi per far quadrare i bilanci, è la tesi, «anche in considerazione del fatto che la società ha proposto un rialzo del canone del 31 per cento». Inoltre l'Authority avrebbe concesso una lunga proroga sulla data di presentazione del progetto definitivo, nonostante fosse prevista a pena di decadenza. Mentre, quando il Tar aveva ribaltato il verdetto della commissione, alla New Sgm era stato chiesto il progetto in poco più di venti giorni.
Tutte contestazioni che erano state sollevate davanti all'Authority. Ma dagli uffici avevano sempre risposto che tutto era in regola. «Tali comportamenti», è uno dei passaggi chiave dell'esposto, «non possono che essere valutati come un'evidente agevolazione per la Medsolo». Per stabilire se le accuse siano o no fondate potrebbe intervenire la magistratura. L'Autorità portuale, interpellata, non ha fornito risposte.
Enrico Fresu