Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Siamo precari e lavoriamo senza essere pagati»

Fonte: L'Unione Sarda
3 luglio 2015


Appello al Comune dei dipendenti dell'Hostel Marina da nove mesi privi di stipendio

 


Sono arrivati a quota nove stipendi non pagati, oltre a tredicesima e quattordicesima rimasti sulla carta. Gli undici dipendenti dell'Hostel Marina, nelle scalette di San Sepolcro, lanciano un appello al Comune: «L'amministrazione è a conoscenza della nostra situazione, sappiamo che qualche mese fa ha avviato la risoluzione del contratto», spiegano chiedendo di tenere l'anonimato.
«Ancora oggi siamo nella stessa situazione: continuiamo a lavorare senza essere pagati e a non sapere cosa ci aspetta per il futuro». La struttura, inaugurata dalla giunta Floris il 18 aprile del 2009, e realizzata con circa due milioni e mezzo di fondi pubblici, è di proprietà del Comune, ma la gestione è affidata alla Aig, Associazione italiana alberghi per la gioventù. Gestione ventennale - a canone gratuito - e una convenzione con cui l'Aig si è impegnata ad attuare un programma di assunzione che prevedeva l'impiego di almeno 11 unità operative destinate ai vari servizi. La redditività dell'ostello è ottima, quella complessiva nazionale in deficit. Eppure gli stipendi non arrivano.
«Mentre in passato la struttura di Cagliari era autorizzata a pagare dipendenti e fornitori con i propri fondi derivati dagli incassi, da alcuni mesi la sede nazionale lo impedisce», protestano i lavoratori. «Siamo quasi tutti part-time e con famiglie da mantenere, non possiamo andare avanti così. Il Comune deve trovare una soluzione in tempi brevi», dicono in coro. «Durante un incontro con l'assessore competente ci era stato detto che sarebbe stato fatto un nuovo bando per riassegnare la struttura, di fatto nulla si è mosso», protestano. «Se l'ostello non funzionasse questo disinteresse potrebbe anche avere senso, ma la realtà è diversa. Lavora bene adesso, e sino a quando abbiamo avuto autonomia gestionale ancora meglio. I problemi sono iniziati quando dalla sede centrale di Roma hanno deciso di centralizzare tutto». Ora la palla passa al Comune, in attesa di riposte gli undici dipendenti lavorano gratis.
Sara Marci