Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un chiosco e un ambulante nella stessa concessione

Fonte: L'Unione Sarda
1 luglio 2015


POETTO. Pasticcio d'estate sulla spiaggia dove sta sorgendo il nuovo Fico d'India

 


La concessione sulla spiaggia è sua, ma il Comune ha assegnato lo spazio a un baretto. Pasticcio d'estate al Poetto, a pochi passi dal rudere di quello che un tempo era il pronto soccorso dell'ospedale marino. Lì, per decenni, Vincenzo Pandolfi ha sistemato il suo bazar di ombrelloni, sedie sdraio, palette, rastrelli e materassini. Poi la novità: con il nuovo lungomare è stato deciso lo spostamento dei chioschi in funzione del paesaggio e della funzionalità. Così, per tornare al centro dell'inghippo,  il Fico d'India , che per anni è stato al fianco della Torre spagnola, è stato costretto a traslocare. Dove, è facile immaginarlo. A poche centinaia di metri nel tratto di spiaggia in concessione a Pandolfi.
LA SORPRESA Pandolfi, da sempre in prima linea per i diritti degli ambulanti, ha un carattere fumantino. Quando il mese scorso ha visto gli operai al lavoro per realizzare un nuovo baretto sulla  sua concessione, di fronte all'ingresso del parco di Molentargius, non ha perso tempo, scoprendo una situazione paradossale. «Ho chiamato i Carabinieri e la Polizia municipale. Pago regolarmente per la concessione regionale 113 del 2 luglio 2004, che mi è stata affidata oltre vent'anni fa. Un'autorizzazione per l'utilizzo di 300 metri quadri di spiaggia valida, con le proroghe, sino al 2020», dice indicando carte bollate e mappe demaniali. «La stravaganza  salta fuori quando i vigili e i militari confrontano le carte del titolare del chiosco: ha un'autorizzazione (4219 del 7/5/2015) perfettamente valida». Pandolfi si precipita al Comune per avere spiegazioni, ma nessuno sa dare risposte. Non gli resta che rivolgersi a un legale. «Ho scritto al sindaco e al Servizio patrimonio, ma nessuno si è degnato di rispondere», afferma l'avvocato Alberto Liscia. «Se la concessione è stata revocata o modificata era necessario avvisare il mio cliente. Cosa che non è stata fatta. Stiamo valutando la possibilità di chiedere i danni, visto che Pandolfi non ha potuto aprire la sua attività». Cosa è successo? «Non è chiaro, per questo non escludiamo di rivolgerci alla Procura».
L'ASSESSORE FRAU Paolo Frau, a capo dell'assessorato all'Urbanistica, dice che «tutto si risolverà in pochi giorni». Sarà, ma perché il Comune ha concesso lo stesso spazio a due soggetti diversi? Perché nessuno ha avvisato il vecchio concessionario della novità? «Non avendo esercitato da tempo, pensavamo non avesse più interesse alla concessione. Pandolfi, comunque, può scegliere se collocare la propria autorizzazione nei pressi del Fico d'India o nello sterrato di fronte all'ex pronto soccorso. Ci sono già i pareri favorevoli».
Andrea Artizzu