Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tuvixeddu, Cualbu torna all'attacco: altro risarcimento se la Regione tace

Fonte: L'Unione Sarda
30 giugno 2015


Il costruttore pronto a nuove iniziative giudiziarie: «Da anni cerco un'intesa ma nulla si muove»

 


«Da anni abbiamo tentato di raggiungere un'intesa, trovare un punto di contatto e risolvere tutto, ma evidentemente non c'è una volontà forte». Lo dice con rammarico Giuseppe Cualbu, amministratore unico e legale rappresentante pro tempore di Nuova Iniziative Coimpresa, in questi giorni pronto a chiedere altri danni alla Regione. L'annosa vertenza Coimpresa-Tuvixeddu non sembra avere fine e, a distanza di due anni dal primo lodo arbitrale (che dava ragione ai costruttori ai quali era stato stoppato il piano immobiliare sui colli punici), la vicenda è passata nuovamente alle vie legali.
LA SITUAZIONE «In più di una occasione», la società edile «ha invitato la Regione ad adempiere l'Accordo, ricevendo risposte che non ne escludevano l'esecuzione e che tuttavia non venivano seguite da alcuna concreta collaborazione». Stando ai legali di Cualbu l'accordo di programma del Duemila è ancora valido, e una risposta negli ultimi due anni non ci sarebbe stata: un silenzio che potrebbe costare caro alle casse regionali.
LE CIFRE Dopo gli oltre 77 milioni di euro riconosciuti dal lodo arbitrale del 23 aprile 2013, una nuova istanza è stata presentata negli uffici regionali, il 22 giugno scorso. Stavolta, il presunto danno, riguarda la mancata attuazione dell'Accordo di programma che dava il via libera all'edificazione sul colle di Tuvixeddu. Ovvero, se nel primo caso la Regione doveva restituire ai costruttori (come deciso dal precedente arbitrato) i danni dovuti allo stop dei lavori, stavolta si tratta di un'istanza di risoluzione della controversia in via amministrativa. Una richiesta a firma dell'avvocato romano Francesco Astone, che parla di «risarcimento del danno complessivamente subito», compreso il mancato lucro, ovvero l'utile che sarebbe derivato, e che se non verrà accolta entro tempi ragionevoli porterà a un nuovo arbitrato.
LA VICENDA La complessa vertenza Tuvixeddu-Coimpresa era nata durante la legislatura Soru, quando un vincolo per notevole interesse culturale in base al codice Urbani aveva portato al blocco dei lavori e di conseguenza dell'accordo di programma. Quest'ultimo prevedeva, scrive il legale di Nic, «tra l'altro, la realizzazione di un parco archeologico, un insediamento residenziale articolato in distinti comparti edilizi», ma anche «infrastrutture varie e opere di urbanizzazione primaria e secondaria».
I TENTATIVI Sempre in base all'Accordo era previsto che le parti - Regione, Comune di Cagliari, Nuova Iniziative Coimpresa e altri privati - avrebbero devoluto qualsiasi controversia ad un collegio arbitrale, non prima però, di un preliminare tentativo di risoluzione in via amministrativa. Ed è questo il nodo centrale della questione: «Già in data 13 luglio 2009», si legge nell'istanza, «Nuova iniziative Coimpresa, in ragione dei gravi inadempimenti della Regione, ha notificato un'istanza di risoluzione della controversia in via amministrativa. Una strada impossibile da seguire che aveva portato in seguito, il 19 aprile 2010, a una domanda di arbitrato e nomina di arbitro».
LA DECISIONE Era stato così costituito il collegio arbitrale formato da Franco Bile, Nicolò Lipari e Giovanni Olla, i quali, accertato l'inadempimento della Regione e l'entità del danno derivato avevano condannato la Regione a pagare circa 77.827 mila euro, oltre agli interessi e alle spese legali in favore della società di Cualbu. Il danno subito, in quest'occasione, era stato calcolato a partire dal 9 agosto 2006 sino al 31 gennaio 2010. Ritenendo comunque «altamente improbabile, se non addirittura impossibile» la concreta realizzazione del progetto a partire da quella data. Ed è dopo la pubblicazione del lodo che Nuova Iniziative Coimpresa, ha nuovamente invitato la Regione ad adempiere all'Accordo mai risoluto: il 28 luglio 2014 una prima volta, l'8 agosto dello stesso anno una seconda, e il 2 ottobre 2014 una terza.
ACCORDO SALTATO Che nessun mattone verrà posato su Tuvixeddu è ormai chiaro: c'è una sentenza del Consiglio di Stato che lo vieta. Ma poiché, secondo i legali di Nuova Iniziative Coimpresa, l'Accordo di programma è formalmente ancora in piedi, si vedono «costretti ad agire per la risoluzione e per il risarcimento del danno complessivamente subito». Pertanto l'intenzione è quella di promuovere un tentativo di risoluzione in via amministrativa. Un'istanza indirizzata alla Direzione generale dell'Ufficio legale, guidata da Sandra Trincas, al presidente Francesco Pigliaru e agli assessori Raffaele Paci (Programmazione), Cristiano Erriu (Urbanistica), Paolo Maninchedda (Lavori pubblici) e Claudia Firino (Pubblica istruzione).
Veronica Nedrini