Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La Dolce Memoria dell’Hilliard Ensemble

Fonte: La Nuova Sardegna
6 marzo 2009

VENERDÌ, 06 MARZO 2009

Pagina 37 - Cultura e Spettacoli

Al Teatro Lirico di Cagliari lo storico gruppo vocale ha dato vita a un appassionante recital di brani medievali



Oggi il maestro Leopold Hager sul podio con il pianista Sandro De Palma




GABRIELE BALLOI

CAGLIARI. Per l’improvvisa indisposizione di un suo componente (il tenore Steven Harrold), a metà gennaio l’Hilliard Ensemble dovette dare forfait. Così nei giorni scorsi nel dodicesimo appuntamento con la Stagione concertistica, sebbene si sia verificato il medesimo inconveniente, la celebre formazione vocale ha deciso comunque di salire sul palco del Comunale, dando luogo alla sua tanto attesa esibizione. Ciò ha inevitabilmente comportato un drastico cambiamento di programma. «Douce Mémoire» (Dolce memoria) era difatti il titolo del recital originario per l’ensemble al completo, una vera e propria antologia intorno alle varie forme della “chanson” fiamminga quattro/ cinquecentesca. In sostituzione di tale repertorio, la formazione dell’Hilliard, ridotta a tre, ha confezionato una scaletta addirittura opposta. Dal registro profano, brillante e colorato di Dufay, Desprez, Verdelot, Janequin, si è dovuto ripiegare a quello sacro, ugualmente affascinante ma senza dubbio di carattere del tutto contrario. A catturare l’attenzione poi è la struttura del nuovo programma. David James (controtenore), Rogers Covey-Crump (tenore) e Gordon Jones (baritono) in pratica hanno eseguito un’intera «Messa a tre voci» di William Byrd, inframmezzandone i vari canti liturgici (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei) a tutti gli altri brani del concerto. In questo modo la Messa di Byrd è diventata una sorta di contenitore musicale dal quale si potevano affacciare, ad esempio, l’atmosfera estatica dello «Stirps lesse» di autore anonimo del XII secolo, il «Salve Mater gracie» tratto dal Codex Specialnik o l’arcaico contrappunto del «Procurans odium», realizzato da un anonimo del Duecento. Seppure in tre, l’Hilliard Ensemble oggi ancora, dopo decenni di illustre carriera, non perde affatto lo smalto timbrico che lo contraddistingue a livello internazionale per l’eccellenza delle prestigiose incisioni o nelle acclamate performance in giro per il mondo.
È stata buona l’idea d’inserire alcuni brani di autori contemporanei, che dalla tradizione rinascimentale hanno tratto esplicita ispirazione, come Elizabeth Liddle col suo «Whale Rant», omaggio al canto popolare scozzese, o Arvo Pärt nel suo «And one of the Pharisees», assolutamente suggestivo con le sue armonie in bilico fra stile antico e minimalismo moderno. Unica pecca del concerto è stata forse l’aver scelto dei canti tutti di ritmo lento e dilatato, mettendo probabilmente a dura prova i meno avvezzi a questo repertorio.
E la Stagione concertistica prosegue oggi alle 20.30 e domani alle 19 con il concerto dell’Orchestra del Lirico, diretta dal maestro Leopold Hager. Solista d’eccezione il pianista napoletano Sandro De Palma. In programma musiche di Beethoven, Grieg e Mendelssohn-Bartholdy.