Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Zedda andrà dal Gip, restano congelate le dimissioni dal Lirico

Fonte: La Nuova Sardegna
26 giugno 2015


Interdizione dalla carica, il sindaco affronterà l’esame
Sbalorditi i sindacati: passivo di oltre 5 milioni per il teatro


 


di Mauro Lissia

CAGLIARI Massimo Zedda ha deciso: andrà all’esame del gip Lucia Perra, il giudice potrà stabilire se l’istanza d’interdizione dalla carica di presidente della Fondazione del teatro lirico presentata circa un mese fa dal pm Giangiacomo Pilia dev’essere accolta oppure il sindaco può continuare a governare il consiglio d’indirizzo. Salvo cambi di programma, sempre possibili in una situazione così confusa, Zedda congelerà almeno fino alla decisione del gip le dimissioni annunciate in consiglio comunale nel tentativo di nascondere l’iniziativa della Procura. Il sindaco potrebbe comunque lasciare il timone del teatro, ma il tentativo è di farlo volontariamente, senza che sia il giudice a imporglielo. Subito dopo si porrà il problema della sostituzione: la delega potrebbe andare a una persona di fiducia, ma chi? All’orizzonte c’è comunque un intoppo che potrebbe allontanare la conclusione di questa vicenda piuttosto aggrovigliata: il 30 giugno, la data stabilita per l’esame di Zedda e il contradditorio fra i difensori e il pm, l’avvocato Giuseppe Macciotta è impegnato nel processo a Renato Soru, imputato di evasione fiscale. Proprio quel giorno il tribunale sentirà l’ex governatore, impossibile che il difensore sia altrove. Probabile dunque, quasi scontato, che il gip Perra accordi un rinvio. Intanto i sindacati si dichiarano «sbalorditi» per quanto sta accadendo attorno al teatro lirico e lanciano l’allarme per il disavanzo di oltre 5 milioni di euro maturato nel bilancio appena approvato: Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Fials-Cisal, Libersind e Snater-Css scrivono in una nota che «se le notizie di stampa fossero confermate nei loro contenuti, ci troveremmo di fronte ad una situazione pericolosissima che non può lasciare indifferenti le istituzioni ed i cittadini». Anche le segreterie Fistel-Cisl e Usb «accolgono senza stupore la delibera da parte del Cdi e dei revisori dei conti, del bilancio consuntivo 2014 che si chiude con una pesantissima perdita. C'è però grande paura per la gigantesca cifra finale certificata: 5.357.910 euro. Di questi ben un milione e 300 mila sono disavanzo d'esercizio (differenza costi/ricavi), ossia si è speso oltre le possibilità. È bene ricordare che il previsionale 2014 dell'ex sovrintendente Mauro Meli prospettava un utile di esercizio di circa 130 mila euro». Secondo la Fistel-Cisl «il maestro Meli ha disatteso quindi una delle più elementari regole di buona amministrazione, ovvero il controllo della spesa, ipotecando il futuro della Fondazione e dei suoi lavoratori, costringendo il teatro e i suoi principali finanziatori a fare salti mortali per permettere di arrivare all'inderogabile data di dicembre 2016 in equilibrio economico finanziario, pena la liquidazione coatta amministrativa».