Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Abbiamo perso il rapporto con la realtà»

Fonte: La Nuova Sardegna
6 marzo 2009

VENERDÌ, 06 MARZO 2009

Pagina 1 - Cagliari

di Roberto Paracchini 



Ninni Depau sul crollo del Pd: «Manca una sede di confronto e di iniziativa»



«Abbiamo chiesto una riunione cittadina al commissario per confrontarci sui problemi»

CAGLIARI. Non sola la sconfitta elettorale, ma ora anche la constatazione che il Pdl, il gruppo politico che ha vinto, stia «diventando contemporaneamente il partito dei poveri e dei ricchi», afferma Ninni Depau, capo gruppo in consiglio comunale del Partito democratico. A Sant’Elia, ad esempio, ha vinto in quattro sezioni su cinque. In più: il Pd cittadino è stato oggetto di una critica al vetriolo da parte di Marisa Depau, la consigliera pasionaria che ha accusato il suo partito di essersi ridotto a una serie di gruppi dirigenti l’un contro l’altro armati.
«In questa fase le critiche sono doverose - sottolinea Depau - ma non possiamo ridurre tutto a scontri fra bande. La critica impietosa va fatta, ma se si è contrari a qualcuno lo si deve poter dire senza essere considerato un killer. Per questo credo che ci debba essere attenzione anche al linguaggio che usiamo. La civiltà dei rapporti è una premessa alla critica impietosa, che va esercitata». La sconfitta è «pesante - continua - e il partito è inesistente. Inoltre si è fatto un grandissimo errore: pensare di ricostruirlo a partire dal tetto e non dalla base. Sbagliatissimo». Poi c’è stata da parte del Pd e del centrosinistra «una incapacità di comprensione della società sarda».
E così la sconfitta non è stata sul filo di lana, ma radicale, con una penalizzazione ulteriore per la coalizione, con in più la constatazione bruciante «che i poveri votano per i ricchi: dobbiamo domandarci perchè questo accade mentre c’è un generale impoverimento della società».
Marisa Depau ha accusato i gruppi dirigenti di immobilismo e ieri ha presentato alla presidenza del consiglio comunale un ordine del giorno in cui chiede al Sindaco di promuovere lo stipendio per tutti i sardi che resteranno senza lavoro. E, nello specifico, propone che i soldi vengano presi da una drastica riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali, dall’eliminazione delle Province e dall’azzeramento di tutti i gettoni di presenza delle società di proprietà della Regione o degli enti locali. «Il tutto - precisa la Depau - dovrebbe servire per creare un fondo per permettere a tutti coloro che perdono il lavoro, di avere di che vivere: promuoverò una raccolta di firme. Non possiamo stare senza fare niente».
Claudio Cugusi (consigliere del Pd) condivide le critiche ma chiede «più presenza all’interno dell’attività del gruppo. Tutti dobbiamo dare il nostro apporto e rimboccarci le maniche».
Ninni Depau, chiamato direttamente in causa, sottolinea che «i pareri diversi sono sempre legittimi, come quello di non essere stati d’accordo con la mia elezione a capo gruppo: per parte mia accetto tutte le critiche compresa quella di essere un moralista». Ma in ogni caso non bisogna dimenticare «l’immobilismo strategico e operativo della Giunta, che ormai si sta trasformando in pura gestione clientelare del potere». Per Ninni Depau bisogna costruire in città «un Partito democratico con una forte capacità propositiva e con un profondo radicamento nel mondo del lavoro e della produzione, fra i giovani, nel mondo della cultura, nell’area del disagio sociale». Per questo come gruppo consiliare «ci siamo fatti promotori nei confronti del commissario regionale di una riunione a livello cittadino che coinvolga consiglieri, circoli, rappresentanze istituzionali ai diversi livelli (a partire dai nuovi consiglieri regionali della nostra provincia)». Il gruppo consiliare del Pd, infatti, è «paradossalmente l’unica istituzione di partito a livello cittadino ed è anche l’unico organismo di partito dove le diverse componenti sono riuscite a fare sintesi politica». Da qui la richiesta della riunione cittadina.