Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La docente universitaria Paola Piras, ex vicesindaco, inizierà lunedì Camera di commercio, nominata

Fonte: L'Unione Sarda
26 giugno 2015

 

Nel romanzo camerale adesso ha un nome anche il commissario. Paola Piras è la donna scelta da Francesco Pigliaru per mettere ordine alla Camera di commercio. Finisce così, o dovrebbe finire, l'era di dominio del presidente Giancarlo Deidda. Quasi incontrastato nei suoi primi otto anni di mandato, travolto da tensioni, inchieste giudiziarie e veleni negli ultimi dodici mesi.
DOCENTE Piras, spiega una nota della Regione, «è professore ordinario di Diritto amministrativo all'Università di Cagliari, con esperienza amministrativa nei settori pubblico e privato. Guiderà la Camera fino all'insediamento dei nuovi organi di legge, per la nomina dei quali avvierà entro 120 giorni le procedure di rinnovo». La docente non è nuova a esperienze di governo: è stata vicesindaco di Massimo Zedda e assessore comunale agli Affari generali fino al dicembre del 2013. All'Università è stata preside della facoltà di Scienze politiche e ha provato a candidarsi anche per la poltrona di rettore, lasciando dopo il primo turno di voto, quando la collega Maria Del Zompo ha fatto incetta di preferenze.
L'INCARICO Ora il nuovo incarico, non semplice. La telefonata con la proposta le è arrivata mercoledì notte. «Inaspettata. Dopo una breve riflessione ho accettato per spirito di servizio», spiega la docente universitaria. «È una situazione molto delicata, me ne rendo conto. La scelta del presidente sul commissariamento è stata istituzionale». Arrivata alla fine di un lungo percorso amministrativo: il direttore generale di viale Trento, Alessandro de Martini, sulla base anche delle relazioni dei revisori dei conti della Camera, è arrivato alla conclusione che l'ente era paralizzato da guerre interne, nulla funzionava come avrebbe dovuto. E dopo un ultimatum trascorso invano, ha scritto la relazione finale a Pigliaru, che ha nominato Piras: sarà al lavoro da lunedì.
DEIDDA Chi è convinto che non esistano i presupposti per il commissariamento è Deidda. Ha già annunciato che considera illegittime le decisioni della Regione. Un ricorso al Tar contro la sua destituzione sembra inevitabile. Al Tribunale amministrativo, che dovrebbe esprimersi a giorni, sono arrivate anche le lamentele della maggioranza dei componenti della giunta camerale, avversari del presidente, che avevano chiesto il riconoscimento di Vito Tizzano al vertice della Camera. Con il commissariamento la loro azione rischia di essere vanificata: «Confidiamo nell'imparzialità del commissario», dice adesso Tizzano.
Enrico Fresu