Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ho fiducia negli azzurri ma attenti a Dominik»

Fonte: L'Unione Sarda
6 marzo 2009

Casa Italia

Il capitano: avvio di stagione con poche luci però in Nazionale daranno il massimo

La risposta la può dare solo il campo, ma alla vigilia la domanda è lecita. La nazionale azzurra di Coppa Davis è un gruppo così unito e competitivo che saprà superare assenze importanti e cogliere l'occasione di battere un avversario sulla carta abbordabile come la Slovacchia? Oppure è un'Armata Brancaleone che, senza Bolelli e Volandri e con Starace in dubbio sino all'ultimo, teme anche una squadra imperniata su un doppio e su un singolarista come Hrbaty, ritenuto dai più avviato al pensionamento tennistico?
Corrado Barazzutti, capitano non giocatore azzurro, ostenta ottimismo e fiducia nei suoi giocatori, senza nascondere le insidie: «È vero, l'inizio dell'anno per i giocatori italiani, tra tornei in Australia, Sud America, Arabia e Europa del Nord, non è stato dei migliori. Ma c'è anche da dire che a Seppi e Starace è difficile rimproverare qualcosa: hanno giocato bene contro avversari forti come Federer, Almagro, Youznhy, Murray e Robredo, sono mancati nell'acuto».
La maglia azzurra potrebbe essere taumaturgica. Di sicuro gli azzurri sono chiamati a vincere contro avversari meno quotati nella classifica mondiale. «Gli incontri di Davis - spiega Barazzutti - fanno storia a sé. E io sono fiducioso: i miei giocatori in queste occasioni sanno sempre dare il massimo».
Si apre subito stamane alle 10,30 con Starace contro Hrbaty. Match quasi decisivo. Perché dirà finalmente in che condizioni di forma si è presentato a Cagliari il numero uno slovacco, ex numero 12 al mondo, in teoria in grado di portare i due punti in singolare al suo Paese. «Ho fiducia in Potito - sorride Barazzutti - sta giocando bene». Il tennista campano annuisce e conferma: «Tutto okay, ho recuperato da un piccolo guaio muscolare alla coscia destra accusato contro Almagro in Sud America dove, a parte il primo torneo, ho giocato abbastanza bene».
Radio-Monte Urpinu parla di Starace come un giocatore stanco e affaticato dal vai-e-vieni in aereo sulla rotta Italia-Sud America, in grado di sparare tutte le cartucce solo nel primo match, difficilmente disponibile per il doppio (Barazzutti ieri ha annunciato Cipolla e Fognini in formazione, ma può cambiare idea sabato sino a mezz'ora prima del match). Starace risponde piccato: «Mi sento bene». E cerca di scansare il peso eccessivo delle responsabilità: «La partita contro Hrbaty non è decisiva, tutti i match sono importanti. Noi non partiamo battuti nel doppio anche se giocheremo contro avversari tra i primi 30 al mondo, così come il loro secondo singolarista, Lacko, non parte battuto contro me o Seppi. Era vicino ai primi cento del mondo sino a qualche mese fa, occorre non dimenticarlo».
Resta il fatto che l'intera Italia tennistica confida nella vittoria di Starace e Seppi oggi, giornata d'avvio. «Certo - fa, lapalissiano, capitan Barazzutti - sarei più soddisfatto sul 2-0 che non sull'1-1 dopo la prima giornata. Ma attenzione: Hrbaty è un ottimo giocatore e in questi giorni ho visto che si allenato a lungo con impegno e determinazione, caricando gli altri slovacchi. La classifica non deve ingannare: la Davis può esaltare il più debole e affossare il più forte». Meglio il campo lento o veloce? «Dipenderà dal tempo - dice Barazzutti - con il sole sarà più rapido, con le nuvole no. Non sarà determinante».
Seppi, fresco numero uno azzurro, sembra contento che le luci della ribalta siano sparate alla vigilia sul volto di Starace. «Sto giocando bene - dichiara l'alto-atesino - certo, ho il rammarico di aver mancato qualche vittoria in questo avvio di stagione ma ho giocato bene contro Federer, Murray e Youznhy. Sono soddisfatto del mio tennis anche rispetto a un anno fa».
In fin dei conti Seppi e Starace hanno nelle corde il tennis per far dimenticare agli appassionati le assenze di Bolelli (estromesso dalla Fit dopo il rifiuto alla convocazione in azzurro a settembre) e Volandri (squalificato per tre mesi a causa di una dose eccessiva di un anti-asmatico).
Il vero problema resta il doppio. Come evidenzia una battuta di Nicola Pietrangeli, 76enne uomo-immagine della Fit: «Sono pronto a scendere in campo in coppia con Barazzutti». Fognini e Cipolla ammettono di aver giocato insieme solo in questi giorni: «Nei tornei abbiamo partner diversi, ma ci siamo trovati bene. Gli avversari? Sono tra i primi 30 al mondo nella specialità, ma in Davis è diverso», spiega Cipolla. Fognini annuisce: per lui l'esordio in Nazionale a settembre è stato tremarella e una sonora lezione. Stavolta non si può sbagliare: l'Italia ha l'occasione, battendo la Slovacchia, di tornare a lottare per la promozione nella serie A della Coppa Davis.
PAOLO CARTA

06/03/2009