Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Tuvixeddu, vertenza infinita: Cualbu batte ancora cassa

Fonte: La Nuova Sardegna
24 giugno 2015


nuova istanza alla regione

 


CAGLIARI Versare quasi 78 milioni di euro al costruttore Gualtiero Cualbu non è bastato alla Regione per liberarsi del pesantissimo fardello legato all’infinita e complessa vertenza legale sul piano Coimpresa per Tuvixeddu: per l’avvocato Francesco Astone, che patrocina Cualbu, l’accordo di programma del 2000 che dava luogo alla realizzazione del piano immobiliare sui colli punici di Cagliari è ancora valido perché la Regione non ha risposto alle richieste di adempimento avanzate nel 2014. In pillole: siccome l’accordo non è stato mai sciolto, Cualbu vorrebbe metterlo in pratica, vale a dire costruire. E’ impossibile, perché glielo vieta una sentenza del Consiglio di Stato, ma sul piano del diritto quel contratto - così sostiene il suo legale - non ha perso efficacia. Di conseguenza ora è partita l’istanza di risoluzione per via amministrativa, che comporterebbe per la Regione il pagamento del mancato lucro e dei danni integrali per non aver ottemperato all’accordo. Al danno maturato nei primi dodici anni - dal giugno 2010 al dicembre 2011 - che l’amministrazione ha dovuto risarcire in linea con il lodo arbitrale del 31 gennaio 2012, si sono aggiunti altri tre anni e mezzo in cui Coimpresa non ha potuto mettere in piedi un solo mattone, malgrado almeno formalmente volesse farlo. Per il legale, che ha fatto notificare l’istanza al presidente Francesco Pigliaru, anche quel periodo va messo nel conto e risarcito in ogni suo aspetto. Per la Regione sarebbe un nuovo salasso. Il prossimo passo annunciato è la nomina di un nuovo collegio arbitrale per stabilirne l’ammontare. E’ chiaro che prima di arrivare a un eventuale nuovo risarcimento l’istanza dovrà passare al vaglio dell’ufficio legale della Regione, che ne valuterà l’ammissibilità. Poi dovranno essere coinvolti gli altri firmatari dell’accordo di programma, tra cui i comune di Cagliari. Comunque vada, per l’amministrazione Pigliaru è una brutta tegola: la complessa vicenda Tuvixeddu era nata durante la legislatura Soru, quando il piano Coimpresa venne fermato con un vincolo per notevole interesse culturale in base al codice Urbani. Per concludersi durante l’amministrazione Cappellacci, che una volta perso il lodo arbitrale fu costretta a pagare. Nel mezzo ci sta una sentenza definitiva del Consiglio di Stato, che ha confermato definitivamente come il vincolo imposto dalla Regione fosse legittimo: è stato il giudice amministrativo supremo a bloccare il piano immobiliare, ma gli arbitri – due su tre, la relazione di minoranza è di segno opposto - hanno comunque accertato un danno per il costruttore cui la Regione ha dovuto mettere rimedio con un risarcimento colossale. Ora la storia si ripete, in attesa che la Corte d’Appello di Roma cui la Regione ha ricorso si pronunci sul merito della controversia, con l’esame in secondo grado del lodo arbitrale: accadrà a giugno del prossimo anno. (m.l)