Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lirico in rosso, Tore Cherchi non ci sta

Fonte: La Nuova Sardegna
23 giugno 2015


L’ex senatore, rappresentante del Ministero all’interno del Cdi, va all’attacco sul bilancio


 


di Walter Porcedda wCAGLIARI Teatro Lirico è allarme rosso. Come il bilancio che segna un risultato di esercizio negativo di 5 milioni e 357.910 euro. Un disavanzo che – hanno commentato ieri i sindacati (le sei sigle Cgil, Uil, Cisal, Libersind, Snater e Css) di fatto prefigura “la liquidazione del teatro” stesso. Il rischio è d’altra parte reale: e se non liquidazione, la possibilità che si vada a un declassamento da Lirico a teatro di tradizione appare ipotesi sempre più concreta. Un bilancio approvato da una parte del Cdi (sindaco, rappresentanti di Comune e Regione) e che registra anche il voto contrario da parte del rappresentante del Ministero, l’ex senatore Tore Cherchi che ha preso poi le distanze con una nota durissima. «Il risultato di esercizio negativo di 5. 357. 910 euro – scrive Cherchi – deriva per la parte nettamente preponderante (4 421 900 €) da svalutazione di crediti e investimenti. Si tratta di poste di bilancio tutte riconducibili a fatti precedenti l'esercizio 2014, votate in modo opposto nei bilanci dei precedenti esercizi». Cioè si tratta di crediti ritenuti non esigibili. Si va da un mancato finanziamento Por del 2003 per una stagione estiva di 2 milioni e 300 euro a un progetto Arcus non avviato di 500 mila euro. Pur convergendo sulla valutazione di dubbia esigibilità di taluni crediti, Cherchi ha però osservato che «con lo stesso criterio, uno o più bilanci di esercizio dell'ultimo triennio, avrebbero chiuso con vistose perdite anziché con i modesti utili che hanno consentito alla Fondazione di ottenere un premio dal Ministero. Ora potrebbe manifestarsi il rischio di restituzione del premio». Cioè la premialità raggiunta potrebbe essere oggetto di restituzione. Un rischio, afferma Cherchi che però «non è stato valutato nei documenti del Consuntivo». Ma «fatto ancora più importante – sostiene il membro del Cdi del Lirico – la Fondazione non ha esperito tempestivamente e con energia, le doverose ed adeguate azioni per tutelare i crediti vantati», richiamando in questo senso «le reiterate e formali sollecitazioni ad agire, fatte dai consiglieri Cherchi e Boggio (rappresentante della Fondazione Banco di Sardegna ndr) – ma che – non hanno avuto riscontro». Tore Cherchi, che come si ricorderà è stato per diverse volte relatore della Finanziaria dello Stato rileva altresì che «altre poste di bilancio riconducibili a fatti del 2014, (allestimenti scenici, contabilizzazione di nuove produzioni e diverse altre partite) o precedenti (anticipazione futuri miglioramenti) sono valutate in modo diverso nei documenti consultati». A questo proposito l’ex senatore rileva che «sarebbe stato opportuno fare ricorso a una Società di Revisione, come previsto dallo Statuto» (e come era stato proposto senza successo, da Boggio e lo stesso Cherchi). Ma i problemi non finiscono qui. «Nella situazione patrimoniale – conclude Cherchi – permangono questioni irrisolte, derivanti da precedenti esercizi, che potrebbero determinare una riduzione ulteriore di oltre quattro milioni di euro del Patrimonio netto disponibile, già negativo per circa sei milioni di euro». E proprio ieri anche Paolo Casu, vice presidente del consiglio comunale è tornato sulla crisi del Lirico chiedendo le dimissioni del Presidente e la revoca del Sovrintendente Angela Spocci.