Rassegna Stampa

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Cagliari, nessuno spazio per gli skater: "Esistiamo anche noi"

Fonte: web Castedduonline.it
22 giugno 2015

 

 

Lettera-appello del presidente della A.S.D. Wipeout Board Club, Gianluca Lai

Autore: Redazione Casteddu Online il 21/06/2015 10:56

 

 

 

Uno spazio per lo skateboarding a Cagliari, dove poter praticare liberamente uno sport sempre più diffuso tra i giovani. L’obiettivo dell’amministrazione è di realizzare uno skate park in via Pessagno, all’interno del polo sportivo di Monte Mixi, ma per ora i ragazzi si devono accontentare di qualche piazza tra le lamentele e le polemiche dei passanti. La lettera di Gianluca Lai. “Le scrivo oggi, 21 Giugno, giornata dello Skateboarding Day, in cui in tutto il mondo si celebra questa giovane disciplina e lo faccio in qualità di presidente della A.S.D. Wipeout Board Club, associazione dilettantistica che si occupa della promozione e divulgazione degli sport su tavola, tra cui lo Skateboarding. La ragione che mi spinge a scriverle è ricordarle che esistiamo. Sono trascorsi ormai 30 anni da quando gli skaters iniziarono a muovere i primi passi sulla tavola a rotelle tra le vie e le piazze cittadine. Da allora il numero dei praticanti di questa disciplina è cresciuto a livello esponenziale, soprattutto nell’area urbana di Cagliari ed hinterland. Parallelamente le Amministrazioni comunali “più virtuose” di tutta l’Isola hanno provveduto a realizzare degli skatepark, ovvero degli impianti ad hoc per la pratica di tale sport. Mi permetto qui di ricordare le strutture realizzate a San Sperate, Guspini, Uta, Simaxis, Narboria, Alghero, Macomer, Ozieri, Porto Torres, Olbia e Sassari, dove, ascoltate le esigenze dei fruitori, le singole Amministrazioni si sono rivolte ad aziende competenti, specializzate nella realizzazione di impianti da skate a norma. Di contro, mi duole constatare che, nonostante l‘impegno profuso dalla Sua Amministrazione per dare un nuovo volto alla città, le nostre esigenze restino inattese. Mi rammarica dover constatare che, le reiterate richieste da parte di tutti i praticanti, i suggerimenti e le relazioni tecniche portate alla Vostra attenzione, siano state quasi totalmente inascoltate dai Vostri Assessori e tecnici, commettendo, a nostro avviso, una grave svista. Ci pare purtroppo abusata l’antica pratica del “copia e incolla” dai progetti reperibili sul web; per costruire delle strutture valide e sicure, affidare l’appalto dei lavori ad aziende impreparati in materia, che non hanno le competenze tecniche per realizzare tali opere, francamente, ci sembra inappropriato. A tal proposito, mi spiace doverLe ricordare l’esito nefasto nel 2004 della costruzione dello skatepark di via Rockfeller, mai collaudato e di conseguenza mai dichiarato a norma, luogo pericoloso e vero emblema di sperperio di danaro pubblico. Ritengo che la Vostra Amministrazione sia ancora in tempo per considerare gli errori del passato un monito per migliorarsi e non sbagliare di nuovo”. Le richieste. “Vi chiediamo pertanto di riconsiderare il progetto di una “bowl”, struttura singola, normalmente utilizzata per la pratica di un’unica specialità dello skate, il “bowl riding”. Le ricordo, infatti, che nell’ambito dello Skatebording esistono diverse specialità, per ciascuna delle quali sono necessarie specifiche strutture: lo “street skating”, che prevede l’utilizzo di passamano, muretti, scalinate e dislivelli, il “vert skating”, ossia la rampa verticale, le “bowls e pools riding”, per chiarire delle piscine vuote. Tutte queste strutture, accorpate insieme, danno vita ad uno skatepark articolato; per spiegare meglio il concetto, è come se pretendessimo di far girare dei ciclisti di mountain bike in un velodromo. Capisce bene, caro Sindaco, che una singola “bowl”, che può ospitare al suo interno un solo skaters per volta, non soddisferebbe mai da sola l’utenza, specie nelle misure previste dal Vostro progetto. Anche per questo abbiamo sottoposto il progetto a tecnici specializzati nel settore per analizzarlo nel dettaglio. Dalla loro relazione sono emerse una serie di lacune strutturali che renderebbero tale opera non fruibile e soprattutto pericolosa. Oltre a ciò, le ricordo che a suo tempo, avevamo provveduto ad inviare all’amministrazione un preventivo di uno skatepark, per l’appunto articolato, per la stessa cifra (€ 150.000,00) con la quale ora Voi proponete la costruzione di una singola struttura. Aggiungo che, nonostante vi avessimo fornito i nominativi di diverse aziende, con lunga esperienza nella costruzione di questo genere di strutture, abbiate deciso di assegnare l’appalto ad un’impresa che, sicuramente ha grandi competenze nella costruzione di giardinetti ed aree verdi, ma che poco conosce di strutture da skate (per quanto spesso gli skaters amino questo genere di spazi, impossibilitati come sono all’utilizzo di strutture skate idonee!). Tutto ciò ci riporta alla problematica che più ci sta a cuore, ovvero che i nostri praticanti vengano costantemente additati come teppisti e distruttori, nel momento in cui non hanno alcuno spazio alternativo. Mi preme infine sottolineare che la maggior parte dei nostri praticanti sono giovani spesso sprovvisti di mezzi di locomozione propri, e adibire aree fuori mano (come l’opzione di costruire lo skatepark in Sant’Elia), aggiungerebbe ad una cattiva costruzione, la fruizione della stessa solo da una minima parte di utenti che si potrebbe permettere di arrivare in certe aree”.