Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Elia, la dura battaglia delle donne

Fonte: L'Unione Sarda
19 giugno 2015


In nove hanno occupato la ex scuola dell'infanzia: «È del rione»

 


Hanno piazzato tende e sacchi a pelo accanto al muro dell'ex scuola dell'infanzia Borgo Sant'Elia, chiusa da almeno sette anni, e dormito lì. Le nove guerriere dell'associazione “Sant'Elia vive” sono pronte a una durissima e lunghissima battaglia con il Comune se questo spazio, abbandonato, non verrà utilizzato per il quartiere: «Sentiamo parlare», ha fatto sapere Rita De Agostini, portavoce delle altre otto donne, «di un progetto per la trasformazione dell'ex scuola in una cittadella sanitaria o qualcosa di simile. Il quartiere non lo può accettare. Questa struttura, o almeno una sua parte, deve essere a disposizione di Sant'Elia, dei suoi giovani, dei suoi bambini, delle sue associazioni, dei suoi lavoratori».
Le nove donne sono pronte a occupare la scuola che si trova dietro l'ex Lazzaretto: «Vogliamo un incontro con il sindaco. Le promesse che ci sono state fatte erano altre». Dentro la struttura è tutto in ordine. Nei muri delle aule ci sono ancora i disegni e i lavori degli alunni. E poi giochi di società per bambini, tricicli, alcuni monitor e pc. Il tempo, all'interno, sembra essersi fermato. «Qualche famiglia», ha aggiunto Rita De Agostini, «aveva messo gli occhi su questa struttura per occuparla. Lo abbiamo impedito. Ora siamo pronte noi a entrarci, consegnandola magari a qualche mamma con bambini piccoli pur di contrastare il progetto del Comune». Ma l'azione delle donne di Sant'Elia potrebbe estendersi: «L'oratorio non è a disposizione della comunità. Un possibile punto di ritrovo per i giovani del quartiere che non viene sfruttato. Siamo stanche delle promesse».
Matteo Vercelli