Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il killer è qui: «E adesso canto per voi»

Fonte: L'Unione Sarda
18 giugno 2015


Il concerto Maurizio Di Cesare alla Vetreria

 

 



S ogna un duetto con Madh: «Il suo rap e la mia vocalità, sarebbe un esperimento bellissimo», confessa. «Prometto che gli proporrò un lavoro insieme». E Maurizio Di Cesare è uno che le promesse le mantiene. «Dopo l'avventura a “The Voice” farò un concerto gratuito per tutti i sardi che mi hanno aiutato, mi hanno sostenuto, mi sono stati vicino», aveva detto un mese fa al microfono di Mara Chessa, a Radiolina. Ora che l'avventura è finita, quella «vocalità ambigua e peculiare nel mondo della nostra musica», come lo ha definito Rita Pavone, approda stasera al parco dell'ex Vetreria di Pirri (ore 20,30, ingresso gratuito) per la prima uscita ufficiale. «Sarà un'emozione fortissima», confessa, «la prima volta ha sempre qualcosa di speciale».
Timido, educato, romantico e sognatore fuori dal palco, Maurizio Di Cesare, 22 anni, cagliaritano, diventa un “cecchino” quando canta. Un cecchino buono, s'intende, capace di “colpire” tutti, giovani e no, proprio grazie alla sua «voce killer» (copyright J-Ax). Non gli serve essere inquadrato da una telecamera per poter lasciare il segno, a lui basta un microfono.
«Sono nato per la musica, se non fosse esistita non credo sarei venuto al mondo», dice. Look curato nei particolari, capelli sempre composti, giacche sgargianti e papillon, nelle occasioni importanti custodisce sempre il santino di Padre Pio nella tasca destra dei pantaloni. «Naturalmente lo avrò anche stasera», ammette.
Sul palco dell'ex Vetreria sarà accompagnato da una band «con cui suoniamo fin da quando eravamo bambini» e dalle coreografie animate dalle ballerine del Cral Ctm.
Il concerto sarà quindi un vero e proprio spettacolo, come d'altronde accade ogni volta che Maurizio Di Cesare conquista un palcoscenico. Oltre un'ora di show per gustare, stavolta dal vivo, le note di quelle canzoni con cui ha prima stregato J-Ax a “The Voice”, poi il pubblico: tra queste, “Animals”, “Umbrella”, e la sua particolare versione con chitarra e voce di “No potho reposare”.
Non potrà cantare invece il suo pezzo inedito, “Quello che non c'è”, perché la sua casa di produzione, la Universal, non gli ha dato l'ok. «Non è detto che sia una cattiva notizia», dice. «A fine giugno scade il contratto con la casa discografica, magari stanno considerando le mie potenzialità per il futuro».
Ora, superata la sbornia della tv che l'ha proiettato nella panorama nazionale della musica, viene la parte più difficile: affermarsi come cantante. «Lo so, dovrò dimostrare cosa valgo, per questa ragione adesso dovrò stare attento alle scelte che farò».
L'esperienza di “The Voice”, l'incontro con J-Ax, qualcosa ha cambiato. «Non è cambiata la mia vita di tutti i giorni, perché vivo sempre gesti semplici. Però si è arricchita, di incontri, di esperienze straordinarie che sto vivendo, di tanti sogni».
Il primo sogno da realizzare è un disco. «Sto già lavorando alla scrittura dei testi. Diversamente dal solito, sto scrivendo soprattutto in italiano. Non so quando e non so con quale etichetta. So soltanto che uscirà», promette. A giudicare da come rispetta i patti, c'è da scommettere che sarà a breve. (ma.mad.)