Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Differenziata con multa

Fonte: L'Unione Sarda
15 giugno 2015


RIFIUTI. Amministrazione poco virtuosa nel servizio di raccolta

 

La Regione pretende due milioni dal Comune

 


Gli altri comuni sono virtuosi con la differenziata, Cagliari no. Anzi: chi ci abita deve pagare per premiare quelli bravi. La Regione pretende da subito due milioni di euro da palazzo Bacaredda. I soldi andranno in un fondo che l'assessorato all'Ambiente usa per abbattere i costi del conferimento nei centri che separano un'alta percentuale di immondizia. Non solo hanno un servizio che non funziona al meglio, i cagliaritani dovranno anche ungere il meccanismo della premialità che favorisce i comuni della provincia, soprattutto i più piccoli.
LA DELIBERA I contorni della beffa sono definiti in una delibera della giunta regionale del 9 giugno. Il titolo parla di “Atto d'indirizzo per lo sviluppo della raccolta differenziata”, valido a partire dal primo gennaio del 2015. È curioso che il documento di programmazione annuale proposto dall'assessore Donatella Spano arrivi solo a giugno, ma la sostanza sta nel denaro. L'esecutivo guidato da Francesco Pigliaru, dopo una panoramica sulla gestione dei rifiuti nell'isola, conferma il sistema basato su premialità e penalità. Ed ecco lo sgravio per i comuni che hanno raggiunto le percentuali di differenziata previste: alcuni ben oltre il 60 per cento. Per loro verrà abbattuta la tariffa di conferimento negli impianti di smaltimento. I comuni meno organizzati invece devono pagare le multe. È il caso di Cagliari.
LA STANGATA Gli incentivi costano, qualcuno deve mettere i soldi. Due milioni li ha già stanziati il Consiglio regionale. Ma in viale Trento contano di avere altre risorse “in virtù del pagamento, al gestore del relativo fondo, di almeno due milioni da parte del Comune di Cagliari il quale, agli atti dell'assessorato all'Ambiente, risulta inadempiente nel pagamento di gran parte delle penalità applicate, conseguendo un debito di circa 5 milioni”. Sanzioni che si sono accumulate nel corso di almeno un decennio, mentre le intimazioni di pagamento continuano ad arrivare sul tavolo dell'assessore comunale ai Servizi tecnologici.
L'ASSESSORE In Giunta con Massimo Zedda c'è Anna Paola Loi. «In bilancio sono accantonate le somme per affrontare la richiesta della Regione», spiega, «perché purtroppo quella delle sanzioni è una vicenda nota da tempo. Sono la conseguenza di scelte sbagliate del passato. Comunque stiamo facendo delle verifiche e poi pagheremo il dovuto». Ma se niente cambia, si rischia di dover parlare ancora di immondizia e multe. Quando scatterà il nuovo appalto, con il porta a porta? «Dovrei essere scaramantica, ma dico che il servizio decollerà a ottobre, per entrare a regime dopo 18 mesi».
L'OPPOSIZIONE «Passato? Il centrosinistra governa da 4 anni. Hanno già sbagliato l'anno scorso, quando hanno fatto pagare ai cagliaritani un servizio sui rifiuti inesistente. Temo che il problema si ripresenterà»: Giuseppe Farris, capogruppo di Forza Italia, non ha fiducia sulla buona riuscita dei piani dell'amministrazione Zedda. «Nel 2014 abbiamo dovuto riscrivere il bilancio perché sostenevano che il nuovo appalto sarebbe partito un anno fa, a giugno», accusa. «Non c'è ancora e non sono stati restituiti i soldi della Tasi ai cittadini».
Enrico Fresu


La Procura
indaga
su presunte
irregolarità

Business dei rifiuti e tribunali, il legame sembra inscindibili. Non c'è appalto per la raccolta dell'immondizia che non diventi materia per i giudici. E se ormai un ricorso al Tar non se lo nega nessuno, quando ci sono in ballo 230 milioni di euro per sette anni, come a Cagliari, la situazione si complica e finisce anche in Procura. È dell'inizio del mese la sentenza del Consiglio di Stato che affida, in via definitiva, la gestione del servizio alla De Vizia, che in secondo grado ha vinto lo scontro giudiziario-amministrativo contro le imprese concorrenti, guidate dalla Econord, prima vittoriose al Tar. Verdetto ribaltato, adesso manca solo la firma del contratto tra Comune e società piemontese con cuore avellinese. Ma intanto qualcosa si muove anche in piazza Repubblica. La bomba era scoppiata a gennaio, quando era diventata di dominio pubblico la notizia dell'apertura di un'inchiesta sul maxi appalto cagliaritano. Il fascicolo è in mano al pm Enrico Lussu, che ha ascoltato alcune persone informate sui fatti. Come l'assessore ai Servizi tecnologici Paola Loi e il suo predecessore Pierluigi Leo, con alcuni funzionari comunali del settore. L'indagine è condotta dai carabinieri del Noe e mira a far luce su alcune presunte irregolarità che sarebbero emerse durante il lungo e travagliato iter per l'aggiudicazione della gara. Prima assegnata alla De Vizia, anche se la sua offerta era la seconda classificata, dopo l'esclusione della prima di Econord. Poi ribaltata e affidata in via definitiva dal Consiglio di Stato. Al vaglio anche le vecchie proroghe. (e. f.)