Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Aggressivo? Non è più questione di razza

Fonte: L'Unione Sarda
5 marzo 2009

Le nuove norme



Riabilitati, sdoganati. Con l'entrata in vigore dell'ordinanza del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, il mese prossimo, verranno soppresse le liste delle razze pericolose. In provincia di Cagliari, in quelle liste, risultano iscritti, fra gli altri, 867 rottweiler, 173 dogo argentino, 485 pitbull che, fra un mese, non saranno più pericolosi per legge: «La filosofia delle nuove norme - spiega Giuseppe Sedda, responsabile dell'area Igiene e Allevamenti del servizio Veterinario della Asl 8 - sposta l'attenzione dalla razza al singolo cane e al modo in cui è stato educato. Capita che un cane appartenente a una razza ritenuta pericolosa sia in realtà un tranquillone, mentre uno di una razza considerata mansueta sviluppi comportamenti aggressivi».
C'è un però: molto spesso, a rendersi protagonisti di episodi violenti sono “i soliti sospetti”. Lo dice il “registro dei cani morsicatori”, una delle misure previste dalla nuova ordinanza, in realtà già attivo in tutte le Asl, inclusa quella cagliaritana. «Nel registro - precisa Sedda - finisce anche il chihuahua che rompe la calza del passante». Ma non è il piccoletto di turno, a preoccupare, quanto le aggressioni che provocano danni più importanti, messe in atto da animali di taglia più grande.
«IMPEGNATIVI» Nell'ordinanza firmata dal sottosegretario Francesca Martini, al posto delle razze pericolose si introduce il concetto di “cani impegnativi”, che possono essere posseduti solo da persone che non abbiano subito condanne e che abbiano frequentato corsi abilitanti e conseguito il patentino. «Questo è uno dei limiti delle nuove misure», sottolinea Sedda: «Al momento non abbiamo altri strumenti per classificare come “importante” un cane se non, appunto, il registro di quelli morsicatori, che si sono già resi protagonisti di aggressioni. Ma questo aspetto azzera il potenziale di prevenzione delle nuove norme».
PERPLESSITÀ Anche chi quelle norme dovrà farle rispettare (insieme a veterinari, Asl, guardie zoofile, volontari) è perplesso: «Mi sembrano parametri poco oggettivi», commenta Mario Delogu, comandante della polizia municipale, «aspettiamo il dispositivo applicativo per vedere se verrà fatta chiarezza. Noi potremo certamente intervenire, come già facciamo, in caso di mancato possesso del guinzaglio o della museruola: per valutare se un determinato cane sia pericoloso o meno, sarà probabilmente necessario il parere di un veterinario».
Oltre ai veterinari, c'è un'altra figura che sarà chiamata a un ruolo importante: il comportamentalista animale. Infatti, per i cani responsabili di aggressione si apre la strada della rieducazione. «Ma io, personalmente - ammette Sedda - avrei qualche perplessità a tenermi in casa un cane che mi avesse morso».
CORSI PRONTI AL VIA Le riabilitazioni saranno a carico del proprietario. A differenza dei corsi abilitanti che (ma non è detto) dovrebbero essere a carico del servizio pubblico: «Alla Asl siamo pronti a partire», assicura Sedda. «Abbiamo personale qualificato e abbiamo già formato le guardie zoofile. Faremo formazione normativa, spiegando gli aspetti giuridici legati al possesso di un cane, insegneremo a scegliere un cane adatto alle proprie esigenze, allo stile di vita, al contesto abitativo, dissuaderemo le persone dal considerare il cane uno status symbol e daremo istruzioni pratiche per intervenire in caso di aggressione».
MARCO NOCE

05/03/2009