Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Moria di pesci nel canale di Terramaini

Fonte: L'Unione Sarda
15 giugno 2015


Puzza e aria irrespirabile

 


Una distesa di pesci, gonfi e in decomposizione. Si presentava così, pochi giorni fa, il canale di Terramaini. Una nuova moria, un film visto più volte in passato, sempre con le stesse sequenze. Distese di pesci, muggini per lo più, accalcati in vari punti del canale. Complice il caldo afoso, puzza e aria irrespirabile, per chi percorreva in auto la bretella esterna dell'Asse mediano in direzione Quartu, come per i visitatori del parco, gli abitanti di Pirri e i canoisti costretti a traslocare per gli allenamenti quotidiani. Infine la calata dei gabbiani, a cancellare i resti in attesa che si compia una nuova strage. «Non ci stancheremo mai di segnalare la situazione di inquinamento che flagella questa zona e la laguna di Santa Gilla», denuncia Giuseppe Zucca, presidente dell'Associazione lavoratori uniti pescatori autonomi. «La flora e di conseguenza la fauna locali stanno scomparendo, con enorme danno all'ambiente e al lavoro di tutti noi». Zucca parla a nome dei 150 soci, che diventano anche 250 con gli stagionali. «I nostri appelli per un maggior controllo dell'area, inoltrati più volte e da almeno quindici anni a tutti i livelli istituzionali, sono rimasti inascoltati, com'è stata ignorata la legge che dal 1929 tutela l'intero territorio costiero», dichiara il portavoce. «I nostri tecnici hanno eseguito delle ispezioni: già all'altezza di Su Siccu vengono scaricate acque bianche, ma a Terramaini confluiscono anche quelle degli altri comuni dell'area vasta». Il tappeto agonizzante degli ultimi giorni è solo l'epilogo di una strage silenziosa, che colpisce prima la flora, poi i piccoli dei pesci e solo dopo quelli adulti. (cl. m.)