COMMERCIO. Pochi rispettano le normative sui ribassi di fine stagione
Regole al bando, è di moda lo sconto sottobanco
L'eccezione c'è: «Niente sconti, i prezzi sono quelli riportati sui cartellini», taglia corto la titolare di “Zito”, al civico 69 di via Campania. Il premio per la diligenza va di diritto a lei: è - probabilmente - una delle poche in città a non esser caduta nel trend del saldo sottobanco. Dopo un giorno trascorso a vagare tra le vie dello shopping - e trenta negozi sottoposti alla prova - arriva il verdetto: di commercianti che rispettano la normativa sui saldi non se ne trovano quasi più. Tra le eccezioni, il negozio di Is Mirrionis.
SCONTI La verifica è sul campo, e parte di prima mattina. Dal Largo, che regala marciapiedi nuovi di zecca e poche sorprese per chi ancora crede nei ribassi di fine stagione. “Largo agli sconti”, rilanciano le vetrine di Adelina Signoriello. La scelta va da un poco allettante meno 10 per cento sino alla metà del prezzo. Qualche metro più avanti scatta la prima incursione. “Sole”, abbigliamento donna: un occhio cade sul tubino color crema nascosto tra abiti dalle tonalità sgargianti, l'altro sul cartellino. Il passaggio al camerino fa parte del copione, così come un garbato «non sono molto convinta». È a questo punto che la commessa parte al contrattacco. «Le sta benissimo», replica con tono impostato sulla modalità “devo vendere a tutti i costi”, nel frattempo tira fuori la calcolatrice. «Le posso fare uno sconticino». In mezzo secondo la spesa passa da 279 euro a 245. La busta resta vuota.
IL COSTUME Trenta gradi al sole, la voglia di mare supera il malumore per chioschetti chiusi e parcheggi azzerati. Nasce così l'idea - fasulla - di acquistare un costume per un fantomatico marito. Gli scaffali di “Slam” si prestano. Azzurro o verde con disegni in contrasto, invertendo gli abbinamenti il risultato non cambia. «Sono da scontare del dieci per cento per chi ha la tessera», informa l'addetta alle vendite. «Se non ce l'ha la facciamo subito». Il fiuto per l'affare porta sino a via Roma. Non fallisce, il risparmio aumenta. Nessun cartello allettante sulle vetrine di “Idhia calzature”, i ribassi scattano una volta oltrepassato l'ingresso. «Stiamo facendo il 15 per cento sul secondo acquisto», spiega la commessa sfoderando un sorriso a trentadue denti. L'alternativa è «una cartolina sconto per il prossimo acquisto». In viale Bonaria da “Surf spot” si strappa il venti per cento alla cassa. E anche da “7 Camicie”, in via Manno, che punta sullo “shopping day”.
FINO AL 30 “Primadonna” cambia strategia: «Facciamo lo sconto del trenta sul secondo acquisto», annunciano all'interno. In tarda mattinata i manifesti di “Ex novo”, in via Paoli, catturano l'attenzione della potenziale cliente e rilanciano il 30 per cento, “niente escluso”. La cassiera conferma, «i prezzi sono tutti da scontare». Il cammino prosegue verso via Dante. Neanche il tempo di mettere il secondo piede dentro “Shine” ed ecco comparire la commessa. «Sulla collezione Pinko c'è il trenta per cento, anche sulla pelletteria. Sugli altri capi il venti». Resta piazza Martiri: nessuna eccezione al trend del saldo sottobanco. Da “New York” la sforbiciata del dieci per cento sull'importo totale arriva sul finale. Ma comunque arriva. C'erano una volta i saldi. Quelli veri.
Sara Marci