Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Aspettando una rinascita vera Troppi silenzi in laguna: Santa Gilla e i fantasmi di un futuro che no

Fonte: L'Unione Sarda
10 giugno 2015

Il refrain è uguale da trent'anni: «È una zona con grandi potenzialità». Di sicuro discariche e capannoni d'archeologia industriale s'affacciano su uno specchio d'acqua tra i più fragili d'Europa. Le baracche dei pescatori testimoniano che, sì, nonostante tutto sul pianeta Santa Gilla c'è vita.

La laguna è il sogno tradito dai cagliaritani, un angolo di paradiso precipitato nel purgatorio del degrado. Al netto dell'eterno girotondo tra esperti e delle (false) promesse di recupero, resta una fetta di città abbandonata. In altre parti del mondo ci sarebbero file di turisti, forse un marchio dop impreziosirebbe i prodotti, di sicuro una filiera culturale avrebbe benefiche ricadute anche sull'economia. Purtroppo però sognare ha una temibile controindicazione: il risveglio può essere doloroso. Sicuramente lo è in questo caso. Turisti se ne vedono pochini, la vendita di cozze e arselle è ciclicamente vietata per problemi di inquinamento. La natura non ha colpe: sono tutte di chi crea la condizioni per far scattare l'allarme.
Da sempre si ipotizza che la laguna possa nascondere i resti della città di Santa Igia. Nessuno si è spinto più in là, vuoi mai che ci sia qualcosa di vero. Perché, è chiaro, una scoperta costringerebbe tutti a riflettere. Meglio non sapere, signora mia.
Paolo Paolini