Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«La forza della natura ispira la mia musica»

Fonte: La Nuova Sardegna
8 giugno 2015

Il celebre violoncellista questa sera al Massimo di Cagliari


di Gabriele Balloi

CAGLIARI Potremmo definirlo un gigante buono Mario Brunello. Nel senso, ovviamente, di “gigante del violoncello”. Buono, perché impegnato spesso in manifestazioni con fine sociale ed umanitario. Come oggi, alle ore 20 al Teatro Massimo, nella 4° edizione di MusiKaralis: l’iniziativa che il Rotary Club di Cagliari organizza per raccogliere fondi e consensi sulla prevenzione delle malformazioni congenite. Peraltro, l’ultima sua presenza nel capoluogo sardo fu al Lirico, poco più d’un anno fa, proprio lo stesso mese in cui fu ospite il grande direttore d’orchestra Jeffrey Tate, affetto da spina bifida, la principale e più debilitante fra le patologie su cui il Rotary Club cerca d’informare. Cosicché stasera il primo italiano (1986) a vincere il Concorso Ciajkovskij di Mosca, fra i più richiesti e apprezzati interpreti contemporanei al mondo, si esibirà con altri artisti locali. «Mi è parsa subito l’opzione migliore che fossero coinvolti musicisti del posto – tiene a precisare Mario Brunello – come Anna Tifu e tutti gli altri. E poi non amo occupare da solo la scena, non mi piace. Quando possibile preferisco evitarlo. Ecco perché ho scelto “In paradisum” di Erik Esenvalds che necessita del coro, brano che ho già proposto varie volte in diversi festival, anche di recente». Com’è avvenuto l’incontro con questa iniziativa? «Beh, fondamentalmente attraverso la conoscenza di Giuseppe Masnata, neonatologo all’Ospedale Brotzu che mi ha sùbito convinto per l’impegno, la passione che vi mette, ma soprattutto la profonda competenza sul problema». L’occasione di tale conoscenza sarà stata, di sicuro, una delle tante visite nella nostra isola. «Certo, con la Sardegna ho un rapporto stretto, la frequento fin da piccolo. E vi ho suonato diverse volte. Una delle ultime, qualche hanno fa in cima ad un monte eseguivo le suite di Bach, davanti a sette/ottocento persone. Mi ha colpito il silenzio, l’attenzione di molti ragazzi che poi, questo mi sorprese e mi fece sorridere, son venuti a chiedermi su cosa avessi “improvvisato”». A proposito d’improvvisazione, qual è il suo rapporto col jazz, vista la sua amicizia con Paolo Fresu, e tenuto conto che lei stesso è un esecutore abbastanza “sui generis”, che ama spesso coniugare più discipline artistiche assieme? «Con Paolo c’è una relazione di grande rispetto sulle caratteristiche dell’ambito musicale di ciascuno. Infatti non amo il termine “contaminazione”, parlerei piuttosto di “dialogo”, o tutt’al più di un confronto fra i generi. E poi condividiamo da tempo l’idea di unire musica e natura». È vero, sono numerose le location inconsuete da lei calcate. Dal Sahara al Monte Fuji, alle Dolomiti ecc. Avendo viaggiato così tanto, può dirci forse qualche aspetto della Sardegna che l’ha conquistata più di altri? «Sicuramente la natura. Questa “forza rocciosa” che ha l’isola, la sua anima di granito, il suo carattere di terra gelosa, fiera, abbracciata dal mare. E poi l’indole degli isolani, la lingua, colori, feste, orgoglio delle proprie tradizioni». Stasera, con Brunello sul palco la violinista Anna Tifu, il chitarrista Simone Onnis che eseguirà in prima assoluta “Dedica 2015” di Giacomo Manzoni, il Duo Frank, il Kor Vocal Ensemble e la compagnia Atena Danza.