Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Ciao Ghigo, adorabile nemico

Fonte: La Nuova Sardegna
15 maggio 2008

Cagliari

Consiglio comunale straordinario per commemorare il presidente dell’assemblea Solinas

«Ciao Ghigo, adorabile nemico»

I ricordi più sentiti dall’opposizione con cui polemizzava spesso





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CAGLIARI. Commemorare un uomo come Ghigo Solinas, presidente del consiglio comunale, morto tre giorni fa per un male incurabile, non è facile. Qualunque cosa si dica, si rischia la retorica. Forse per questo che il Comune ha deciso, su proposta del sindaco Emilio Floris, di dedicargli, ieri, un consiglio comunale straordinario: per non nascondersi dietro la paura della retorica ed espicitamente, rendere omaggio non a un grande uomo di Stato, ma a un cittadino intriso di città, di tutti gli umori, anche contraddittori ma generosi e ricchi di umanità, di Cagliari. Uomo impegnato nel commercio, Ghigo ha portato in Consiglio comunale tutto il suo modo di essere: sbrigativo e leale allo stesso tempo. Un cagliaritano dei nostri giorni.
Sessantadue anni vissuti con intensità, per la seconda volta presidente del consilgio comunale. Nella prima delle tre consiliature in cui è stato eletto, era stato capo gruppo di Forza Italia. Del suo male aveva saputo poco prima dell’estate scorsa. Poi tutte le analisi e la sentenza che non ci sarebbe stato niente da fare. Ma Ghigo ha cercato di non perdere un Consiglio. Solo quando stava molto male: nelle ultime due settimane prima della morte era stato assente. Ma le persone che non conoscevano la gravita del suo stato di salute, visto il vigore decisionista con cui dirigeva l’assemblea quando era presente, pensavano che avesse superato la fase critica della sua malattia. Ma così non era.
Nel ricordo che ieri ne han fatto i colleghi, particolare quello di Radhouan Ben Amara con cui ci sono stati anche epici scontri in Consiglio ma che, alla notizia, ha faticato a prender sonno consolandosi in Sant’Agostino. Generoso ma «nemico del perfezionismo», come ha ricordato l’altro ieri il sindaco Floris, Ghigo era anche molto amato dai suoi dipendenti. La sua storia affonda nella vita simbolo dei cagliaritani. Così Giorgio Pellegrini, riprendendo i suoi ricordi d’infanzia, lo rammenta legato al mare, alla spiaggia e ai giochi di pallone al Poetto. Nei personaggi del romanzo di Nino Nonnis Chi ha ucciso il bar Ragno, un locale che tra via Manzoni e via Leopardi, c’era anche Ghigo. Cagliaritano, oggi «virilmente anti-grazioso» con una passione vorace per tutto sino al disordine.
Ieri in Consiglio, alla presenza della moglie signora Claudia, non si è nascosto che non sempre Ghigo era super partes e che con passione entrava nella mischia, pur presidente. Poi, se sbagliava, sapeva farsi perdonare, fuori dall’aula. Tra le parole più sentite quelle dette dai suoi «nemici» politici, quelli con sui si era scontrato spesso, come Gianni Loy, consigliere comunale solo nella passata consiliatura, che ha fatto pervenire una lettera al Consiglio. «Signor giudice - ha scritto Loy - confermo tutte le accuse contro il presidente dell’assemblea di via Roma perchè ha spesso gestito il regolamento del Consiglio in maniera quantomeno spericolata... Eppure gli volevo bene. Perchè dopo e al di là dello scontro politico non rimaneva in lui nessuna traccia di risentimento, nessuna ombra. Una pasta d’uomo accattivante si scioglieva lungo i corridoi del palazzo. Perchè Ghigo era affabilità allo stato puro che mi faceva sentire a mio agio, portatore di sentimenti spessi di chi soltanto con uno sguardo capisci che ti sta augurando che tutto ti vada bene... L’ho incontrato, per l’ultima volta, qualche mese fa in Consiglio comunale (...) è riuscito a farmi sentire a casa, a farmi avere nostalgia di quegli anni passati, con fatica, nell’aula del Consiglio e che, politicamente, non rimpiango... A me, di trasversale, rimane il ricordo di un’amicizia limpida, affettuosa, imprevista, goduta... Avverto di perdere qualcosa. Ciao Ghigo». (r.p.)