Rassegna Stampa

web Cagliari Globalist

Ecco come la Sardegna gestisce l'emergenza migranti

Fonte: web Cagliari Globalist
4 giugno 2015


Immagini che non lasciano parole davanti a quella che appare come un'ulteriore mortificazione dell'intelligenza dei Sardi. [Veronica Matta]

di Veronica Matta

"Un'organizzazione indegna di un Paese civile, del tutto inadeguata ad affrontare un fenomeno che non è certamente imprevisto e imprevedibile"

Benvenuti in Sardegna! I sardi sono "ospitali", questo l'atteggiamento non ostile che ci dovrebbe far escludere dall'accusa di essere razzisti o da chi facilmente definisce in tal modo coloro che con consapevolezza e realismo riconoscono i limiti di una Regione che si dimostra inadeguata a gestire un'emergenza umana di questa portata. Ci si lava la coscienza per poi mandarli in luoghi del genere? Immagini che non lasciano parole davanti a quella che appare come un'ulteriore mortificazione dell'intelligenza dei Sardi, un insulto alla vera umanità e carità e alla solidarietà a persone già disastrate dalla vita. Avranno pensato: meglio di niente per arrivare a sistemarli in quelle pessime strutture?

"Ecco l'esilarante dichiarazione congiunta di Pigliaru & Soru: «La Sardegna si è dimostrata pronta a gestire l'evento con umanità". E dove sta l'umanità in queste immagini? Dove si nota che la Sardegna era pronta ad ospitare 900 profughi in un colpo solo?" Lo dichiara il deputato sardo Mauro Pili sulla sua pagina fb, mostrandoci alcune fotografie che parlano da sole. "A volte, continua l'ex Presidente della Regione Sardegna, per un perbenismo falso e di facciata, si nasconde la realtà dei fatti. In attesa di qualche appalto a qualche coop rossa pronta speculare sulle povertà estreme. E con un servilismo senza precedenti verso Renzi e il sistema si afferma: la Sardegna è pronta ad ospitare altri migranti. Come a Santa Maria la Palma".


Giorni fa la dichiarazione pubblica sul social di un volontario che invitiamo a leggere come testimonianza diretta, per capire, per riflettere. La riportiamo integralmente nel virgolettato che segue "di 120 migranti, tra quelli sbarcati a Cagliari, sono stati collocati ad Alghero. Tra essi 92 sono stati ospitati a Santa Maria La Palma, in una struttura pubblica fatiscente, senza bagni agibili nè acqua nei lavandini.

 

Una situazione indegna di un Paese civile, altro che piscine o wifi! Sono arrivati tra le 5 e 6 di questa mattina, senza alcuna organizzazione ad accoglierli, la Protezione Civile completamente assente. Siamo andati a dare una mano, ed ho potuto conoscere e scambiare due parole con alcuni di questi sfortunati. Vengono da Somalia, Nigeria, Gambia, Sierra Leone, Mali, Senegal, Costa d'Avorio, e sono di età compresa tra i 16 e i 40 anni, di sesso maschile, scappano dalla guerra e dalla fame. Alcuni sono senza scarpe. Non si lavano da tre mesi, parlano quasi tutti l'inglese, e ci salutano con deferenza.Un ragazzo di vent'anni mi racconta di essere partito nel mese di febbraio dalla Sierra Leone, perché laggiù c'è la guerra, e non aveva da mangiare. Il fratello è stato ucciso. Per lui, meglio rischiare la vita che attendere la morte. Un altro viene dalla Somalia, faceva il commerciante. Il padre sapeva parlare l'italiano: annota su un foglio stropicciato le parole pane, acqua, grazie, e la loro traduzione in inglese. Nelson e Peter sono del Gambia: sono stanchissimi, hanno fame. In due giorni hanno mangiato solo pizza e si sentono deboli, vorrebbero mangiare... gli diamo i nostri panini. Con il formaggio, perché sono musulmani. In molti sono cristiani. Ciò nonostante, pare che il Vescovo non abbia concesso l'utilizzo di un ex convento, vuoto, in perfette condizioni. Mi chiedono come fare per raggiungere la Germania, dove li aspettano un fratello, una sorella, un amico, o nessuno. Non sanno di essere in Sardegna, ancora una volta in mezzo al mare. Ci supplicano di fare una doccia. Riusciamo ad accontentarli montando una batteria di rubinetti a due metri di altezza, utilizzando materiali messi a disposizione dagli scout turritani, e fornendogli qualche flacone di bagnoschiuma. Anche una doccia fredda all'aperto può rendere felici... Un gruppetto di 4 o 5 ci chiede scope e buste per la spazzatura, per tenere pulito l'environment, l'ambiente. Mi conquisto sul campo il titolo di mediatore linguistico, perciò mi ritrovo circondato da questi poveretti che mi chiedono cosa sarà di loro... nessuno gli ha detto niente, e io non so cosa rispondere. Sono smarriti, vorrebbero telefonare ai parenti per dirgli che sono arrivati, vivi. Le istituzioni sono assenti, non c'è un medico. Solo due agenti della Polizia Municipale di Alghero presidiano l'ingresso, e i due operatori della cooperativa che dovrebbe fornire assistenza sono assolutamente impreparati a gestire la situazione. Un'organizzazione indegna di un Paese civile, del tutto inadeguata ad affrontare un fenomeno che non è certamente imprevisto e imprevedibile. Quando andiamo via ci salutano: "grazie, god bless you". Good luck, my friends. Ne avete davvero bisogno"