Rassegna Stampa

Il Sardegna

La cultura si sposta al Ghetto dopo tre anni riapre il centro

Fonte: Il Sardegna
2 marzo 2009

Via Santa Croce. La struttura sarà restituita al Comune tra due settimane

Ritardi e rinvii per i lavori iniziati nell'estate del 2005 che sarebbero dovuti finire in 6 mesi

Alessandra Loche alessandra.loche@epolis.sm ¦

Più che centro di cultura il Ghetto degli ebrei è conosciuto adesso come il teatro dei lavori infiniti. Intramezzati da proclami di riaperture che hanno avuto solo i rinvii. Quelli sì, puntuali. Questa però dovrebbe essere la volta buona: due settimane e la struttura sarà restituita alla città. L'assessore comunale alla Cultura Giorgio Pellegrini non ha dubbi. Tutto pronto per la nuova era del Ghetto. Che è stato già scelto come teatro della mostra - realizzata in collaborazione con la Regione Piemonte - dedicata ad Alberto Ferrero La Marmora. E sarà inaugurata poco prima di Sant'Efisio.
DALL'AGOSTO 2005 la struttura al posto di mostre ed eventi ha ospitato un cantiere. Per dei lavori di recupero che, in teoria, sarebbero dovuti durare solo sei mesi. E in pratica, hanno invece occupato il centro per oltre tre anni. Una moderna tela di Penelope dove i tempi di ultimazione sono stati caratterizzati da continui stop. Mentre in tutto il periodo dei “lavori in corso” ovviamente, l'area ha potuto accogliere - straordinariamente - pochissimi eventi, e in spazi limitati. Ma che hanno attirato un'altissimo numero di visitatori: solo nel gennaio-febbraio dello scorso anno sono stati staccati tremila biglietti. Salvo nuovi imprevisti, adesso «il Ghetto degli ebrei sta per esserci restituito - ha assicurato l'assessore Pellegrini - queste sono le ultime settimane di lavori. Mancava la seconda trance delle opere, tra cui gli ingressi dalla parte delle mura e gli ascensori. Siamo pronti a riappropriarci del sito, e la prima iniziativa sarà dedicata alle scuole». Insomma, si dovrà pazientare ancora per poco e poi sembra che davvero si possa chiudere il capitolo ritardi dentro quella che un tempo era una caserma sabauda. E che poi è stata trasformata in un vero e proprio polo culturale e artistico. Fino alla famosa estate del 2005, quando sono partiti i lavori urgenti per la sistemazione del sito. E la parola urgenti, dopo circa tre anni di ritardi dalla consegna della struttura ora suona quasi come una beffa. Tant'è che sono nate in passato feroci polemiche sui tempi di realizzazione. Ma la fortuna non è certo stata dalla parte del Ghetto, vittima anche del fallimento dell'impresa che ha dato il via ai lavori.