Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scuola civica, tre condanne

Fonte: L'Unione Sarda
15 maggio 2015


CORTE DEI CONTI. Danno erariale, la sentenza ha accolto in parte la tesi del pm

 

Nella gestione del centro musicale anche 2 assoluzioni

 


Illegittimi l'incarico di direttore amministrativo per l'ex dirigente comunale Sergio Manca, i sei contratti di guardiania e pulizia, il ruolo di direttore artistico dato a Giorgio Baggiani. Tre decisioni della Scuola civica di musica bocciate dalla Corte dei conti con una sentenza che accoglie in gran parte la ricostruzione del pm Mauro Murtas e distingue però le singole colpe. Se infatti Manca non poteva in alcun caso occupare quel posto, Baggiani e gli operai si erano rivelati utili e questo ha attenuato il pregiudizio causato alle casse pubbliche. Così dei cinque accusati di danno erariale, tre sono stati condannati e due assolti. La cifra maggiore (57.495,60 euro) deve essere sborsata da Manca; poi Maurizio Porcelli, presidente del cda dell'ente (45.042,65) e il consigliere Giorgio Baggiani (21.991,70). Senza colpa il direttore artistico Luigi Puddu e Marco Ravasio del cda.
La vicenda riguarda la gestione dell'istituto comunale. La Procura aveva ritenuto che: i contratti deliberati nel gennaio 2011 presentassero «evidenti profili di illiceità» per il modo in cui erano stati sottoscritti e la durata (scadevano nel 2016, quelli del direttore artistico e del suo vice arrivavano al 2021); Manca, essendo in pensione, non potesse ottenere l'incarico (era vietato il doppio stipendio); la nomina di Baggiani a vice direttore duplicava quella del direttore. «Scelte illecite» per un danno di «229.923,38 euro» a carico di Porcelli, Baggiani, Puddu e Manca, tutti difesi dai legali Maria Rosalia Bizzarro e Valentina Sanna. Non di Ravasio, la cui presunta firma sull'ok ai contratti era risultata falsa.
I giudici spiegano che l'incarico di direttore amministrativo era stato affidato illegittimamente non solo perché Manca era dipendente pubblico in pensione ma anche perché il ruolo poteva essere assegnato solo a chi già faceva parte dell'amministrazione comunale. Quindi «il compenso» riconosciuto «ha provocato innegabilmente un danno alle casse pubbliche». Responsabilità sua e di «Porcelli, che avevano stipulato la convenzione». Non c'era però «la chiara intenzione» di dargli «un ingiusto vantaggio patrimoniale»: si era trattato «di errori, pur gravi, dovuti a ignoranza della normativa e a una sua superficiale interpretazione». Principale colpevole «è Manca», il quale «più degli altri doveva sapere dei vincoli. Una circostanza che rende più riprorevole la sua condotta».
La nomina di Baggiani invece pur illegittima (non era limitata ai periodi di assenza del direttore) si può giustificare. La scuola aveva più studenti, docenti e iniziative ed era aperta anche la notte e nei festivi. Il direttore «verosimilmente» aveva difficoltà «a restare solo». Era «utile, se non necessario, affiancargli un vice che lo sostituisse e lo aiutasse». Puddu, che aveva preso quella decisione, va assolto. Così i contratti: violavano le norme, «erano stati prorogati praticamente senza soluzione di continuità» pur potendo essere svolti da professionalità interne al Municipio e dovendosi riferire a «progetti specifici e casi eccezionali». Però furono utili, perché impegnare il personale pomeriggio e notte avrebbe provocato oneri aggiuntivi per il Comune. Quindi la responsabilità di Manca e cda, dovuta a «ignoranza», è attenuata. (an. m.)