Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'inchiesta bis La melina del sindaco e il contratto di Mauro Meli

Fonte: L'Unione Sarda
13 maggio 2015

Secondo Gualtiero Cualbu, testimone davanti ai giudici della prima sezione penale, «il sindaco Zedda rallentò» volutamente il lavoro del cda, che presiedeva, pur di tenersi stretta Crivellenti. «Anche la firma sul contratto di Mauro Meli, incaricato nel gennaio 2014, arrivò l'estate successiva. Zedda riteneva fosse un incarico di natura pubblica», dunque da retribuire senza superare la soglia massima di 120 mila euro mentre invece «era di natura privatistica». E infatti gli erano stati riconosciuti 180 mila euro per gli incarichi di sovrintendente e direttore artistico. «Il primo cittadino era infastidito». Eppure con Meli gli abbonati «quasi raddoppiarono». Invece con Crivellenti «non ci fu risanamento. La signora fu una meteora. Non incise né sulla parte gestionale né in quella economica».
E proprio per questo atteggiamento, il continuo (presunto) mettere i bastoni tra le ruote al lavoro di Meli e del cda, il pm Giangiacomo Pilia ha aperto una seconda inchiesta per abuso d'ufficio contro lo stesso Zedda, al quale è contestato un comportamento persecutorio (mobbing) nei confronti di chi (Meli) mai avrebbe voluto sovrintendente. Una nomina che il primo cittadino aveva dovuto digerire suo malgrado, essendo stata deliberata dalla maggioranza nel consiglio d'amministrazione (i componenti Giorgio Baggiani, Maurizio Porcelli, Giovanni Follesa e Gualtiero Cualbu) contro l'opposizione degli altri tre membri (lo stesso Zedda, il magistrato in pensione Mario Marchetti e Susanna Pasticci, rappresentante del ministero). All'origine dell'indagine, un esposto di Cualbu. (an. m.)